Je suis Charlie
Foto di cartelli, muri, magliette e piste da sci di tutto il mondo, con la scritta che avrete visto girare di più in questi giorni a sostegno di Charlie Hebdo
A partire da poche ore dopo l’attacco terroristico di mercoledì scorso alla sede del settimanale Charlie Hebdo a Parigi, su Twitter moltissime persone hanno cominciato a scrivere messaggi di solidarietà utilizzando l’hashtag #JeSuisCharlie: è stato usato più di cinque milioni di volte ed è diventato uno degli hashtag più popolari di sempre (qui c’è una bella mappa sulla diffusione dell’hashtag nelle ore dopo l’attentato). Per fare dei paragoni: #Ferguson ha avuto 3,5 milioni di occorrenze in meno di un giorno, dopo la sentenza sul poliziotto che ha ucciso Michael Brown, mentre #WorldCupFinal fu incluso in 32,1 milioni di tweet. Negli ultimi tre giorni “Je Suis Charlie” è stato scritto sui cartelli esposti nelle moltissime manifestazioni a sostegno di Charlie Hebdo in tutto il mondo, su muri, magliette, giornali, perfino su piste da sci. La frase è comparsa sul tetto del grattacielo di Axel Springer, il grande gruppo editoriale tedesco che pubblica tra le altre cose il quotidiano Die Welt, e sulla copertina del numero di questa settimana di Internazionale, mentre sull’Arco di Trionfo è stata proiettata la scritta “Paris est Charlie”. Oggi in Francia hanno manifestato circa 700mila persone: per domani è prevista la grande marcia della repubblica a Parigi.