Petraeus sarà incriminato?
Secondo alcuni procuratori statunitensi dovrebbe esserlo: l'ex direttore della CIA avrebbe fornito materiale riservato alla sua biografa e amante
di Sari Horwitz e Adam Goldman - Washington Post
Molti siti di news statunitensi riportano oggi la notizia che alcuni procuratori federali degli Stati Uniti si sono espressi a favore di un’incriminazione per l’ex generale dell’esercito David H. Petraeus. Secondo i procuratori, Petraeus dovrebbe essere incriminato per aver fornito documenti riservati a Paula Broadwell, la donna che stava scrivendo la sua biografia e che era anche la sua amante: questi documenti furono scoperti dagli investigatori nello scandalo che portò Petraeus alle dimissioni da direttore della CIA nel 2012. Ora spetta al procuratore generale Eric Holder decidere se incriminare o meno Petraeus. Il dipartimento di Giustizia e l’FBI si sono rifiutati di commentare la notizia, così come l’avvocato di Petraeus, Robert B. Barnett (che aveva già negato l’accusa in passato). Secondo il New York Times, Petraeus ha rifiutato la possibilità di un patteggiamento.
La stampa americana ha scritto che l’FBI ha fatto pressione sul dipartimento della Giustizia affinché si arrivasse a una conclusione delle indagini relative a diversi casi di controspionaggio che coinvolgono personalità di alto profilo, e che vanno avanti ormai da diverso tempo. Oltre al caso Petraeus, rimangono in sospeso i casi di Robin Raphael, esperto diplomatico del Dipartimento di Stato, e quello di James E. “Hoss” Cartwright, un altro ex generale. Cartwright è stato indagato per un caso legato alla diffusione di informazioni riservate sull’attacco informatico Stuntex contro il programma nucleare dell’Iran. I dettagli sul caso che coinvolge Raphael invece sono poco chiari: alcuni funzionari del governo hanno detto che sono state trovate a casa sua alcune informazioni riservate.
Gli investigatori federali avevano perquisito per la prima volta la casa di Broadwell a Charlotte, nel North Caroline, nel novembre del 2012, e avevano sequestrato decine di scatole di registrazioni e del materiale informatico. Gli assistenti di Petraeus avevano spiegato di avere ricevuto spesso l’ordine di fornire rapporti militari e altri documenti a Broadwell per il suo lavoro sul libro “All In”, pubblicato nel gennaio del 2012. Spostare informazioni segrete dai luoghi in cui sono custoditi dal governo, così come fornire queste informazioni a persone che non sono autorizzate a riceverle, è un crimine.
Nel 2012 le indagini su Petraeus cominciarono quando, secondo l’accusa, Broadwell inviò delle email intimidatorie a un’altra donna amica di Petraeus, Jill Kelley. Kelley aveva avvertito un agente dell’FBI che conosceva per cercare protezione e per aiutare a rintracciare la persona che le aveva inviato quei messaggi. L’FBI aveva identificato Broadwell, una riservista sposata, come autrice delle email. Nel corso delle indagini erano stati scoperti scambi di email sessualmente esplicite tra Petraeus e Broadwell. Gli investigatori avevano detto di temere che l’account email di Petraeus fosse stato violato, ma dalle indagini successive venne fuori la sua relazione con Broadwell. Petraeus era diventato poco prima direttore della CIA, nel settembre 2011.
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Foto: Paul J. Richards-Pool/Getty Images