Charlie Hebdo, la situazione per punti
A che punto sono le ricerche dei due attentatori, cosa ne scrivono i giornali, cosa farà oggi Hollande: una guida rapida per chi vuole mettersi in pari con le ultime notizie
• Per il terzo giorno centinaia di poliziotti e agenti speciali in Francia sono alla ricerca delle due persone sospettate di avere realizzato l’assalto contro il giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi di mercoledì, nel quale sono state uccise 12 persone. Dal pomeriggio di giovedì le ricerche si stanno concentrando in una parte della Piccardia, a una sessantina di chilometri a nord-est di Parigi.
• I due sospetti sono i fratelli franco-algerini Cherif e Said Kouachi, di circa 30 anni, sui quali nelle ultime ore sono emerse nuove informazioni. Stando ai media statunitensi, erano entrambi negli elenchi delle persone cui è vietato volare negli Stati Uniti per motivi di sicurezza. Una fonte ha inoltre riferito ad AFP che uno dei due fratelli sarebbe stato addestrato in Yemen grazie ad al Qaida nella Penisola Araba, una delle divisioni più conosciute e attive dell’organizzazione terroristica internazionale.
• Giovedì la polizia francese ha fermato almeno nove persone in qualche modo legate ai fratelli Kouachi, per interrogarle e avere qualche informazione in più sulla loro vita prima dell’assalto di mercoledì.
• Sempre giovedì il proprietario di una stazione di servizio a Villers-Cotterets, a circa 80 chilometri da Parigi, ha denunciato di avere subito una rapina da parte di due uomini che corrispondono alle descrizioni date dalla polizia sui due sospetti. Secondo il benzinaio i due uomini erano armati con kalashnikov e altre armi pesanti.
• Secondo altre testimonianze, i due fratelli starebbero utilizzando ancora la Renault Clio rubata a Parigi dopo avere abbandonato la loro Citroën C3 nera con la quale erano fuggiti dalla sede di Charlie Hebdo dopo l’assalto.
• Sulla base delle segnalazioni, nella notte tra giovedì e venerdì le ricerche si sono concentrate tra le cittadine di Longpont, Corcy e Villers-Cotterets, in Piccardia. Oltre a decine di auto sono stati utilizzati elicotteri per perlustrare la zona, mentre in molti centri abitati gli agenti vanno casa per casa a chiedere informazioni agli abitanti.
• È bene ricordare che buona parte delle informazioni elencate nei punti precedenti sono state raccolte da giornalisti sul posto e agenzie di stampa: le autorità francesi preferiscono non dare informazioni ufficiali di alcun tipo fino a quando le ricerche saranno in corso per non danneggiare il lavoro degli investigatori, o mettere in pericolo la vita degli agenti. Molti aspetti dell’assalto e della successiva ricerca dei due sospetti devono quindi essere ancora chiariti.
• Giovedì sera il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha detto in una conferenza stampa che non sono stati stabiliti collegamenti tra l’attacco a Charlie Hebdo e la sparatoria avvenuta nella mattina di giovedì a Montrouge dove è morta una poliziotta.
• Dopo avere incontrato giovedì il presidente dell’UMP, Nicolas Sarkozy, venerdì il presidente francese François Hollande incontrerà diversi altri esponenti politici compresa Marine Le Pen del Fronte Nazionale.
• Giovedì in tutta la Francia era giorno di lutto nazionale: alle 12 è stato osservato un minuto di silenzio, mentre verso sera sono state organizzate diverse manifestazioni nelle principali città francesi in segno di solidarietà con Charlie Hebdo e per condannare qualsiasi forma di violenza. Alle 20 l’illuminazione della Torre Eiffel è stata spenta per alcuni minuti in segno di lutto.
• Il governo francese donerà 1 milione di euro per assicurare a Charlie Hebdo le risorse necessarie per non chiudere; altri giornali e organizzazioni hanno annunciato lo stanziamento di altri fondi per il settimanale. Charlie Hebdo uscirà regolarmente il prossimo mercoledì con l’obiettivo di stampare un milione di copie.