Le ricerche degli attentatori di Charlie Hebdo
Si sono concentrate nel nordest della Francia, finora senza risultati: i due sospetti sono ancora in fuga, le manifestazioni di solidarietà continuano in tutto il mondo
Mercoledì 7 gennaio due uomini incappucciati e vestiti di nero sono entrati nella sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi intorno alle 11:30 per compiere una strage: hanno sparato con i loro kalashnikov uccidendo 12 persone e ferendone diverse altre, quattro delle quali restano in gravi condizioni. Per tutta la giornata di oggi sono andate avanti le ricerche dei sospetti, che la polizia dice essere due. Le cose che sappiamo finora non sono molte e le notizie continuano ad arrivare in maniera piuttosto confusa. La situazione attuale, comunque, si può sintetizzare in quattro punti.
– I due uomini sospettati di essere responsabili dell’attacco di mercoledì contro Charlie Hebdo – Said e Chérif Kouachi, due fratelli sulla trentina – sono ancora ricercati dalla polizia. Le ricerche sembra siano concentrate nella regione della Piccardia, nel nord-est della Francia, ma finora non hanno portato a niente. AFP ha scritto che i due uomini hanno abbandonato la Renault Clio grigia su cui viaggiavano e si stanno muovendo a piedi. La polizia non ha confermato questa notizia.
– Le Figaro ha scritto che sulla Citroën C3 abbandonata mercoledì dai due sospetti sono state ritrovate alcune bandiere con frasi che inneggiano al jihad e alcune bombe molotov. La notizia non è stata confermata dalla polizia. Diversi media statunitensi hanno scritto in serata che almeno uno dei due fratelli ha ricevuto addestramento militare in Yemen nel 2011, da un gruppo legato ad al Qaida. Diversi media statunitensi hanno anche scritto – citando fonti varie del governo – che i due erano inclusi da anni nella “no fly list”, una lista particolare che indica le persone che non possono entrare o uscire dagli Stati Uniti su un aereo di linea.
– La polizia sta ancora cercando l’uomo che questa mattina ha sparato a Montrouge, nel sud di Parigi: nella sparatoria una poliziotta è stata uccisa. Il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha detto in una conferenza stampa che non sono stati stabiliti collegamenti tra l’attacco a Charlie Hebdo e la sparatoria a Montrouge.
– Stanno continuando le manifestazioni a sostegno di Charlie Hebdo in tutto il mondo. Alle 20 l’illuminazione della Torre Eiffel è stata spenta in segno di lutto.