La strage di Charlie Hebdo a Parigi
12 persone sono state uccise nella redazione di un giornale satirico da fanatici islamisti, ancora ricercati: intanto ci sono state manifestazioni in tutta Europa
Nella sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, a Parigi, c’è stato un attacco terroristico intorno alle 11.30 del mattino di mercoledì. La polizia francese ha confermato che ci sono 12 morti e diversi feriti: 4 in gravi condizioni. Tra i disegnatori morti c’è anche Georges Wolinski, uno dei più celebri disegnatori satirici francesi dell’ultimo mezzo secolo, e Charb (Stéphane Charbonnier), direttore di Charlie Hebdo dal 2009. Due uomini incappucciati vestiti di nero sono entrati e hanno sparato con dei kalashnikov. Sono poi fuggiti uccidendo un agente di polizia all’esterno dell’edificio. Da ore la polizia francese li sta cercando, con perquisizioni che sono state condotte in diverse città della Francia nella notte tra mercoledì e giovedì. Le autorità hanno diffuso i nomi e le foto segnaletiche delle due persone accusate di avere condotto l’attacco, sono Cherif e Said Kouachi, due fratelli. Una terza persona, dicono i media francesi, si sarebbe costituta dopo aver visto il suo nome citato da giornali e televisioni: non è chiaro se abbia avuto un coinvolgimento diretto nella vicenda.
La sede del giornale si trova in Rue Nicolas Appert, nell’undicesimo arrondissement, poco a nord di Place des Vosges e di Bastille. Ogni mercoledì alle 10 si tiene lì una riunione di redazione: erano dunque presenti più persone del solito. Charlie Hebdo è un settimanale satirico francese fondato negli anni Settanta, di orientamento libertario e di sinistra. Nel novembre del 2011 la sede di Charlie Hebdo a Parigi era stata distrutta da una bomba molotov, dopo che la redazione aveva annunciato la nomina simbolica di Maometto come direttore del numero successivo.
La diretta di France 24