Le previsioni del tempo sono affidabili?
Per le successive 24 ore sì, ormai si sbaglia di pochi gradi centigradi e l'indice di precisione sulle piogge è di oltre l'80 per cento, spiegano due meteorologi sul Washington Post
Nelle ultime settimane in molti hanno guardato le previsioni del tempo per sapere se e quanto avrebbe nevicato e se scuole e uffici sarebbero rimasti aperti. Oppure lo hanno fatto, più banalmente, per capire se era il caso o meno di passare un fine settimana in montagna. Nonostante la meteorologia abbia fatto grandi passi avanti negli ultimi anni, in molti rimangono scettici sulla sua efficacia ed esiste un diffuso luogo comune sul fatto che le previsioni meteorologiche non siano affidabili. Jason Samenow e Angela Fritz, due meteorologi, hanno scritto sul Washington Post un articolo per smentire questo e altri luoghi comuni intorno alle previsioni meteo.
Samenow e Fritz spiegano prima di tutto che ormai il livello di precisione nel prevedere la temperatura in una certa area per il giorno successivo raggiunge i pochi gradi centigradi. In altre parole, se per domani sono previsti zero gradi, la temperatura molto probabilmente non sarà troppo superiore a un grado, o troppo inferiore a -1°. Che la precisione abbia oramai raggiunto questo livello è stato dimostrato anche da Nate Silver, giornalista statunitense esperto di statistica e fondatore del sito FiveThirtyEight, in un lungo articolo intitolato “I meteorologi non sono degli idioti”.
Le previsioni che riguardano le piogge sono invece più complicate: Samenow e Fritz spiegano che è «come guardare in una pentola di acqua bollente e cercare di prevedere dove si formerà una bolla e quanto grande sarà». Le previsioni dei principali servizi meteorologici americani sono comunque accurate per il giorno successivo nell’82 per cento dei casi (negli Stati Uniti esistono siti, come Forecast Advisor, che si occupano di verificare regolarmente la validità delle previsioni dei vari servizi meteorologici).
In Italia il servizio meteorologico dell’aeronautica militare pubblica ricerche sull’affidabilità delle proprie previsioni e, in genere, ottiene percentuali di successo simili a quelle rilevate negli Stati Uniti. Prendendo in esame le previsioni del 2012, ad esempio, il tasso di precisione per le previsioni di precipitazioni nelle 24 ore successive è stato intorno all’85 per cento (ma è sceso significativamente considerando tempi più lunghi).
Samenow e Fritz notano anche che accanto allo scetticismo nei confronti dei meteorologi e delle loro previsioni, alcune persone hanno invece molta fiducia su altri “metodi” di prevedere il tempo. Gli almanacchi popolari, utilizzati in passato dai contadini ma diffusi ancora oggi, contengono previsioni del tempo a distanza di mesi. Queste previsioni in genere non hanno nulla di scientifico: prevedere il tempo, anche soltanto a grandi linee, a distanza di settimane e mesi è difficilissimo. A volte, scrivono Samenow e Fritz, è possibile individuare alcuni trend climatici per la stagione successiva, ma non si tratta di previsioni sempre affidabili. Attualmente diverse società stanno cercando di utilizzare grandi moli di dati e metodi statistici per cercare di prevedere i trend futuri del clima, ma si tratta di una branca della scienza dai risultati ancora poco pratici.