La seconda ispezione sulla Norman Atlantic
Si è limitata alla parte superiore della nave, mentre il garage è ancora inaccessibile: intanto è stata recuperata la scatola nera e si continuano a cercare i dispersi
Nella mattina di sabato 3 gennaio magistrati e vigili del fuoco hanno compiuto una seconda ispezione a bordo della Norman Atlantic, il traghetto che ha preso fuoco nella notte del 28 dicembre mentre si trovava sulla rotta Igoumenitsa-Ancona. Almeno undici persone sono morte nell’incidente, mentre secondo la procura di Bari i dispersi non sono più di quindici. I morti di cui è stata accertata l’identità sono due cittadini italiani, due greci, un albanese, un georgiano, una tedesca e due greci. La prima ispezione era stata compiuta venerdì, quando la nave aveva attraccato al porto di Brindisi.
L’ispezione di sabato mattina si è limitata alla parte superiore della nave. Il garage, dove gli investigatori ritengono che potrebbero trovarsi altri corpi e dove probabilmente ha avuto origine l’incendio, è ancora inaccessibile a causa delle elevate temperature. Nel corso della mattinata, del fumo nero ha continuato a uscire dalla nave. Intanto le autorità hanno recuperato la scatola nera che sarà analizzata nei prossimi giorni. Una nuova ispezione della nave da parte dei magistrati accompagnati dai vigili del fuoco è prevista per domenica.
La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta sull’incidente. Secondo l’ANSA, al momento sei persone sono indagate: il comandante del traghetto, Argilio Giacomazzi, l’armatore della Norman Atlantic, Carlo Visentini, il primo ufficiale di coperta Luigi Iovine e il secondo ufficiale di macchina Francesco Romano. Risulta anche indagato il rappresentante legale dell’azienda noleggiatrice della nave e un altro dipendente della stessa società.