Cos’è il “Fronte al Nusra”
Cosa sappiamo del gruppo estremista musulmano che dice di avere rapito le due ragazze italiane in Siria (e che non è l'ISIS, per capirci)
Il primo gennaio un portavoce del “Fronte al Nusra”, un gruppo estremista islamico, ha confermato di tenere in ostaggio Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze italiane rapite in Siria il 31 luglio scorso. Anche il titolo del video delle due ragazze caricato su YouTube il 31 dicembre 2014 faceva riferimento al fronte al Nusra, sebbene non ci sia modo al momento di confermare che sia effettivamente così o che quella del fronte al Nusra sia – come ipotizzano oggi alcuni giornali italiani – una “manovra di disturbo”.
La prima cosa da sapere sul “fronte Jabhat al Nusra” – vuol dire “fronte per il sostegno per il popolo di al-Sham”, una regione della Siria – è che è un gruppo estremista islamico che combatte prevalentemente in Siria ma non è l’ISIS, il cosiddetto “Stato Islamico”. Fino all’ascesa dello Stato Islamico, al Nusra era considerato il gruppo più radicale dei ribelli siriani che combattono contro il regime di Bashar al Assad: ha annunciato la sua formazione nel gennaio del 2012, quando 6 membri anziani di al Qaida in Iraq furono inviati in Siria. Col tempo al Nusra era diventato il gruppo dei ribelli siriani più forte, con diverse migliaia di combattenti sparsi in ogni regione del paese. Opera solo in Siria, al contrario dello Stato Islamico che è molto attivo anche in Iraq, ed è anzi considerato in qualche modo “rivale” dello Stato Islamico che nel tempo è diventato più forte e meglio armato. Il terzo gruppo di ribelli siriani – il più “moderato” dei tre, se si può usare questa parola – è il Free Syrian Army, il cosiddetto “esercito libero siriano”. La seconda cosa importante da sapere è che il fronte al Nusra è considerato l’unico rappresentante di al Qaida in Siria.
Il fronte al Nusra è stato inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche dagli Stati Uniti, dalle Nazioni Unite e da molti altri paesi. L’obiettivo di al Nusra è far cadere il regime di Assad e sostituirlo con uno stato sunnita islamico. Ha una cellula ristretta al suo interno – il cosiddetto “gruppo Khorasan” – a cui sono stati attribuiti dei compiti particolari da Ayman al-Zawahiri, il medico egiziano successore di Osama bin Laden a capo di al Qaida: secondo le informazioni in possesso dell’intelligence statunitense, il “gruppo Khorasan” è l’unica cellula del fronte al Nusra autorizzata da al Qaida a compiere attacchi e sequestri contro i paesi occidentali o comunque fuori dalla Siria, mentre l’attività principale del gruppo è la lotta contro Assad. Ma più volte il fronte è stato legato a rapimenti di cittadini occidentali, una tecnica utilizzata da molti gruppi estremisti per finanziare le loro attività con i riscatti.
Nelle zone attorno ad Aleppo e Idlib, in Siria, il fronte al Nusra sembra godere di un buon appoggio da parte della popolazione locale, grazie anche al fatto che è uno dei pochi gruppi militarmente capaci di contrapporsi all’esercito di Assad. Per molto tempo al Nusra ha combattuto a fianco dei ribelli più moderati, gli stessi che gli Stati Uniti hanno cominciato ad addestrare e armare con lo scopo di sconfiggere lo Stato Islamico. L’azione del fronte al Nusra che ha fatto discutere di più è stata probabilmente l’attacco e il sequestro di un gruppo di militari dell’ONU di nazionalità filippina sulle alture del Golan, vicino al confine con Israele, lo scorso settembre; un gruppo di caschi blu delle isole Fiji in quei giorni fu catturato in un’altra base ONU nella zona e fu poi rilasciato dopo qualche giorno.
Foto: combattenti del fronte al Nusra nella periferia di Aleppo, in Siria, il 19 dicembre 2014. (Fadi al-Halabi/AFP/Getty Images)