I due poliziotti uccisi a New York
L'uomo che ha sparato scriveva di voler vendicare Eric Garner e Michael Brown: il sindacato di polizia accusa il sindaco Bill de Blasio
Nel pomeriggio di sabato 20 dicembre, in Italia era già sera, due agenti di polizia sono stati uccisi a Brooklyn, un quartiere di New York, in quella che è stata definita «un’esecuzione». I due agenti, Wenjian Liu e Rafael Ramos, sono stati uccisi all’interno della loro auto di pattuglia senza avere avuto il tempo di estrarre le loro armi. L’assassino si è avvicinato al posto del passeggero, si è messo in posizione di fuoco e ha sparato, colpendo i due agenti alla testa e al petto. Il sospettato si è poi suicidato in una vicina stazione della metropolitana, dopo essere stato inseguito da alcuni poliziotti. Nella notte di sabato e di domenica i residenti e gli agenti di Brooklyn hanno partecipato a veglie notturne e nella cattedrale di St. Patrick il il cardinale Timothy Dolan ha organizzato un momento di preghiera a cui ha partecipato anche il sindaco di New York Bill de Blasio.
L’assassino è stato identificato come Ismaaiyl Brinsley, 28 anni, residente a Baltimora, una città che si trova a circa tre ore di macchina da New York. Brinsley aveva una lunga serie di precedenti per rapina e trasporto di armi non autorizzato e aveva una storia personale fatta di violenza e instabilità mentale (la madre aveva paura di lui ed era stato arrestato almeno 19 volte, scrive BBC). Si ritiene che prima di partire per New York abbia sparato e ferito la sua ex fidanzata a Baltimora. Nei giorni scorsi aveva scritto diversi post sui social network in cui sembrava alludere alle sue intenzioni di sparare ad alcuni ufficiali di polizia per vendicare le morti di Eric Garner e Michael Brown, due uomini neri uccisi quest’estate dalla polizia rispettivamente a New York e in Missouri. La polizia di Baltimora aveva avvertito le autorità di New York della pericolosità di Brinsley, ma gli avvisi sono arrivati proprio mentre venivano compiuti gli omicidi. L’uomo non aveva comunque nessun legame con le famiglie dei due uomini neri uccisi.
Il capo della polizia di New York, William J. Bratton, ha detto che i due poliziotti sono stati uccisi «senza alcuna provocazione» e «soltanto per il fatto di indossare una divisa della polizia». Il sindaco, Bill de Blasio, ha dichiarato: «È un attacco ad ognuno di noi, a tutto ciò che abbiamo di più caro». Anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha condannato l’omicidio, così come ha fatto la famiglia di Michael Brown.
De Blasio è stato duramente attaccato da diversi agenti di polizia. Patrick Lynch, presidente del principale sindacato di polizia di New York, ha detto: «Le mani di molte persone sono sporche di sangue: quelle di chi ha incitato le violenze e quelle di chi, con la scusa di protestare, ha cercato di distruggere quello che gli agenti di polizia cercano di costruire tutti i giorno». Lynch ha anche accusato direttamente De Blasio: «Ci sono mani insanguinate anche al municipio e nell’ufficio del sindaco» e ha aggiunto che, dopo i funerali degli agenti, ai responsabili indiretti delle due morti sarà chiesto di rispondere di quanto accaduto.
Negli ultimi mesi ci sono state molte proteste a New York e in gran parte del paese contro le tattiche utilizzate dalla polizia, ritenute a volte troppo violente e pericolose per i cittadini. In particolare a New York si è protestato dopo che un gran giurì ha negato l’incriminazione di un agente di polizia che aveva partecipato all’arresto di Eric Garner, morto per soffocamento a luglio durante l’arresto. La morte di Michael Brown, a Ferguson, in Missouri, aveva causato altre e più violente proteste. Da tempo, i sindacati di polizia, ma anche alcuni senatori e politici repubblicani, accusano de Blasio di non aver saputo affrontare con decisione questa situazione e di avere anzi denigrato, in diverse interviste, il corpo di polizia. Già prima della morte dei due agenti, i leader sindacali avevano fatto circolare una lettera che dava il permesso agli ufficiali di fare richiesta che il sindaco non partecipasse ai funerali degli agenti, in caso di una loro morte violenta sul posto di lavoro. Il New York Times scrive però che gran parte del malcontento da parte della polizia andrebbe attribuito a una disputa contrattuale.