È il momento di imparare il badminton
Si sta giocando a Dubai il torneo mondiale di fine anno, le partite si vedono gratis in streaming e sono più spettacolari di quanto pensate (altro che Lady Cocca)
Sono iniziate a Dubai le Superseries Finals di badminton, organizzate dalla federazione internazionale: la Badminton World Federation (BWF). I giocatori disputano durante l’anno dodici tornei in giro per il mondo per avere un posto alle finali: solo i migliori otto vanno a Dubai per giocarsi il titolo di campione e un premio di un milione di dollari (circa 820mila euro). Il torneo è sponsorizzato dal principe di Dubai, Sheikh Hamdan Bin Mohammed Bin Rashid Al Maktoum: grazie a un accordo le finali si disputeranno lì fino al 2017. Le partite si vedono gratis in streaming.
Il torneo ha diverse categorie: i migliori otto giocatori di singolo maschile e femminile, i migliori otto di doppio maschile, femminile e misto. Gli otto giocatori di ogni categoria si dividono in due gruppi (A e B): si qualificano alle semifinali i primi due classificati di ciascun gruppo. I gruppi, le semifinali e le finali si giocano al meglio delle tre partite (un giocatore deve vincerne due per passare). Il torneo si concluderà con le finali il 21 dicembre 2014. Veniamo quindi al punto: come diavolo funziona il badminton?
Le regole del badminton
Il badminton, o volano, è uno sport nato in Cina con il nome di ti jian zi intorno al 3000 a.C., e poi portato in Europa da alcuni ufficiali inglesi verso il 1860. Prende il nome dal castello inglese di Badminton, che si trova nel sud Gloucestershire, luogo in cui pare fu giocato per la prima volta. Pare che il ti jian zi sia nato perché in Cina c’era sovrabbondanza di piume: i cinesi le infilzavano in tappi di sughero o nei gomitoli di lana e da lì nacque il nuovo gioco.
Lo scopo del gioco è di colpire con una racchetta il volano, una pallina formata da piume (inizialmente si usavano piume vere, ora a livello amatoriale ci sono quelle in nylon o plastica) e da una base arrotondata, facendola passare sopra una rete alta circa 1 metro e 55 centimetri. I giocatori devono colpire il volano prima che tocchi terra nel loro campo, altrimenti è punto per l’avversario; vince chi segna per primo 21 punti (sul 20 pari si va avanti finché non si hanno 2 punti di vantaggio).
Il gioco, che si pratica prevalentemente al chiuso, risulta molto veloce e spettacolare grazie al fatto che il volano ha traiettorie curve e a volte imprevedibili – date dalle piume – quindi i giocatori devono essere agili e con i riflessi pronti. I colpi possono essere difensivi, quando sono alti e lenti, o offensivi quando sono tesi e veloci: il volano può arrivare anche a 300 km/h.
Il badminton è uno sport olimpico dal 1992, quando fu inserito per la prima volta alle Olimpiadi di Barcellona. Ma molti lo conoscono soprattutto per quella scena di Robin Hood.
Le nazioni più forti a badminton sono la Cina (dove è molto diffuso), la Corea del Sud, l’India, l’Indonesia, la Danimarca, laMalesia – da dove viene il giocatore attualmente in testa al ranking mondiale, Lee Chong Wei – e il Regno Unito. Nel torneo singolare femminile quest’anno c’è anche una spagnola, Carolina Marin, mentre nel doppio misto c’è una coppia tedesca, Michael Fuchs e Birgit Michels, segno forse che il badminton sta crescendo anche il altre nazioni.
In Italia si è appena conclusa la quattordicesima edizione degli Internazionali 2014, uno dei tornei di badminton che dà punti per qualificarsi alle Olimpiadi di Rio 2016. A livello italiano, all’inizio del 2003 la romana Allegrini aveva raggiunto la posizione numero 33 nel ranking mondiale. Oggi il primo giocatore italiano nel ranking mondiale maschile occupa la 98sima posizione (Indra Bagus Ade Chandra), mentre la prima giocatrice occupa la 62esima posizione.