Un ex deputato di Forza Italia è stato arrestato per traffico di armi da guerra
Massimo Romagnoli è stato fermato in Montenegro nel mezzo di un'operazione sotto copertura di tre agenti statunitensi: sarà estradato in America
Martedì 16 dicembre Massimo Romagnoli – 43 anni, deputato siciliano di Forza Italia tra il 2006 e il 2008 – è stato arrestato a Podgorica, in Montenegro, con l’accusa di traffico di armi da guerra a favore delle Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane (FARC). Il giorno precedente erano stati arrestati con le stesse accuse due cittadini romeni, Cristian Vintila, 44 anni, e Flaviu Virgil Georgescu, 42 anni. Gli arresti sono stati compiuti su ordine del procuratore distrettuale di New York, Preet Bharara, alla fine di un’operazione sotto copertura di alcuni agenti della DEA, l’agenzia antidroga degli Stati Uniti, che si sono finti acquirenti interessati alle armi. Gli Stati Uniti hanno avviato le procedure per l’estradizione: i tre rischiano da 15 anni all’ergastolo.
Nel comunicato stampa diffuso dall’ufficio del procuratore di New York si legge: «Vintila, Romagnoli e Georgescu hanno cercato di vendere armi, dalle pistole ai lanciamissili, a persone che pensavano fossero associate con il gruppo terrorista [le FARC sono inserite dagli Stati Uniti nella lista dei gruppi terroristici, ndr]. Ora non potranno più partecipare a questo traffico illegale». Secondo il direttore della DEA, Michele Leonhart, le attività illegali di cui sono accusati Vintila, Romagnoli e Georgescu rappresentano una diretta minaccia alla sicurezza e alla stabilità degli Stati Uniti: i tre sapevano infatti che le armi sarebbero finite in mano a combattenti delle FARC che avrebbero potuto uccidere dei cittadini statunitensi in Colombia, paese dove operano le FARC.
Secondo la ricostruzione della DEA, i tre hanno cominciato a trafficare armi dal maggio del 2014. Da allora e fino a ottobre sono stati intercettati al telefono mentre parlavano di business di armi da guerra e si accordavano per venderle ai tre agenti della DEA sotto copertura che loro credevano essere dei trafficanti per conto delle FARC. L’accordo, dice l’ufficio del procuratore del distretto di New York, era stato accettato pur sapendo che queste armi avrebbero potuto essere usate per uccidere cittadini statunitensi e per “abbattere elicotteri e aerei americani”. Romagnoli si era anche reso disponibile a fornire agli agenti della DEA dei certificati “End-user”, ovvero i documenti usati nelle transazioni internazionali che includono la vendita di armi.
Gli arresti sono stati compiuti dalla polizia del Montenegro, che ha confermato che sono già state avviate le procedure per l’estradizione negli Stati Uniti. Vintila, Romagnoli e Georgescu potrebbero dovere affrontare due accuse separate: la prima è la cospirazione allo scopo di uccidere dei funzionari statunitensi, e prevede la pena massima dell’ergastolo. La seconda è il trasferimento di materiale a un’organizzazione designata come “terroristica” dagli Stati Uniti e prevede fino a 15 anni di prigione.
Massimo Romagnoli è nato a Capo d’Orlando, in Sicilia, l’8 gennaio 1971, ma dal 1989 vive a Glyfada, vicino ad Atene. Nel 2006 è stato eletto deputato di Forza Italia nella circoscrizione Europa, con 8.323 preferenze: è rimasto deputato fino all’aprile del 2008. In questo periodo ha ricoperto anche il ruolo di responsabile estero del gruppo degli europarlamentari di Forza Italia. Nel 2008 Franco Frattini, l’allora ministro degli Esteri del governo guidato da Silvio Berlusconi, gli ha offerto un posto nel consiglio direttivo della Conferenza dei giovani italiani del mondo. Nell’aprile del 2013 è stato nominato vicepresidente “Club italiani nel mondo” nel comitato di presidenza di Forza Italia in Sicilia. Romagnoli, fino al novembre del 2014, è stato anche presidente dell’Orlandina Calcio, la squadra di Capo d’Orlando.
Nella foto: Massimo Romagnoli (la foto è stata pubblicata sulla pagina Facebook di Romagnoli il 28 ottobre 2010)