Un altro attacco di Boko Haram in Nigeria
Domenica i miliziani estremisti hanno ucciso oltre 30 persone e ne hanno rapite più di 100, tra cui donne e bambini: l'esercito nigeriano non riesce a fermarli
Domenica 14 dicembre i miliziani del gruppo estremista Boko Haram hanno attaccato Gumsuri, un piccolo paese della Nigeria nord-orientale, nello stato di Borno: hanno ucciso oltre 30 persone e ne hanno rapite più di 100, tra cui donne e bambini, secondo le testimonianze raccolte sul luogo. La notizia dell’attacco è stata diffusa solo oggi a causa dei problemi con le comunicazioni nell’area (i ripetitori erano stati messi fuori uso in alcuni attacchi precedenti) e per le pessime condizioni delle strade. I sopravvissuti sono stati costretti a raggiungere Maiduguri, la capitale dello stato del Borno, dove si sono concentrate le autorità locali da quando si sono intensificati gli attacchi compiuti da Boko Haram.
Stando alle ricostruzioni fatte finora, i miliziani armati di Boko Haram hanno attaccato Gumsuri a bordo di alcuni pickup: hanno ucciso gli uomini e hanno radunato le donne e i bambini, prima di rapirli. Le case del paese sono state incendiate con le molotov. Non è chiaro quante siano le persone rapite: CNN – che cita le testimonianze dei sopravvissuti e il resoconto di alcuni funzionari del governo locale rimasti anonimi – parla di 185 donne e bambini. BBC, che ha parlato invece con un sopravvissuto, scrive di “oltre un centinaio di persone”, tra cui donne, bambini e ragazzi. Secondo al Jazeera, i funzionari locali stanno ancora contando le persone scomparse e cercando di capire cosa sia successo. Mukhtar Buba, sopravvissuto all’attacco, ha detto ad al Jazeera: «Dopo avere ucciso i nostri ragazzi, i miliziani hanno preso le nostre mogli e le nostre figlie».
Gamsuri si trova sulla strada che porta da Maiduguri verso Chibok, dove Boko Haram ha rapito 200 studentesse nell’aprile del 2014. Il rapimento delle studentesse – alcune nel frattempo sono scappate, di altre non si sa più nulla da mesi – è stato il caso più ripreso e seguito dalla stampa internazionale, ma Boko Haram ha compiuto molti altri attacchi di questo tipo nel corso dell’ultimo anno: da gennaio del 2014 le persone uccise da Boko Haram sono state circa duemila, la maggior parte delle quali nel nord-est della Nigeria, vicino al confine con il Camerun. Il capo del gruppo, Abubakar Shekau, è l’uomo più ricercato dagli Stati Uniti in Africa, e la taglia che è stata messa su di lui dal Dipartimento di stato americano – fino a 7 milioni di dollari – è la più alta mai decisa per la cattura di un singolo individuo del continente africano.
L’esercito nigeriano sta cercando di frenare le attività dei miliziani, ma ci sono almeno due grossi problemi: il governo dello stato del Borno non controlla più diverse zone del territorio, dove Boko Haram riesce ad agire con una certa facilità; inoltre diversi soldati nigeriani si rifiutano di combattere contro i miliziani, anche per paura di ritorsioni. Intanto l’esercito del Camerun ha compiuto un attacco contro una base di Boko Haram in territorio camerunese, uccidendo 116 miliziani.