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  • Martedì 16 dicembre 2014

I 16 momenti di sport del 2014

Che cosa resterà di quest'anno di vittorie e sconfitte, visto da qui

BELO HORIZONTE, BRAZIL - JULY 08: David Luiz and Maicon of Brazil react after allowing a goal during the 2014 FIFA World Cup Brazil Semi Final match between Brazil and Germany at Estadio Mineirao on July 8, 2014 in Belo Horizonte, Brazil. (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)
BELO HORIZONTE, BRAZIL - JULY 08: David Luiz and Maicon of Brazil react after allowing a goal during the 2014 FIFA World Cup Brazil Semi Final match between Brazil and Germany at Estadio Mineirao on July 8, 2014 in Belo Horizonte, Brazil. (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

Il 2014 è stato un anno ricco di cose sportive notevoli, come capita spesso agli anni pari: i due eventi più importanti sono stati senz’altro le Olimpiadi invernali di Sochi e soprattutto i Mondiali di calcio. Proprio i Mondiali, nonostante la rapida uscita dell’Italia, hanno fornito episodi che ci ricorderemo a lungo: tra gli altri il 7-1 di Germania-Brasile, la traversa di Mauricio Pinilla in Brasile-Cile, la Colombia di James Rodriguez, la storia di Tim Howard e il morso di Louis Suárez a Giorgio Chiellini. La Serie A non è stata avvincente come altri anni ma ci sono stati momenti notevoli anche lì, mentre i campionati spagnolo e inglese sono stati tra i più divertenti degli ultimi anni. Ma sono successe cose molto belle e appassionanti ad altri atleti italiani, soprattutto nel nuoto, nel tennis, nel basket – anche americano, per la prima volta – e nel ciclismo.

Abbiamo scelto allora 16 momenti che ricorderemo, per una ragione o per l’altra, tra quelli avvenuti direttamente su un campo da gioco: tralasciando quindi altre cose più laterali che comunque ci porteremo dietro, come i problemi organizzativi di Sochi, le inchieste sulla FIFA, i commenti razzisti di Donald Sterling, l’incidente di Michael Schumacher o il primo coming out nello sport in Italia. Se ci siamo dimenticati qualcosa, integratela voi nei commenti.

– Il morso di Luis Suárez a Giorgio Chiellini

Uno degli episodi più famosi dei Mondiali in Brasile, di quelli che poi entrano immediatamente nella cultura popolare, è successo durante la partita tra Italia e Uruguay (curioso: un altro momento del genere ai Mondiali, la testata di Zidane, successe sempre contro l’Italia). Il morso fu ripreso da molti giornali stranieri in prima pagina, citato nelle pubblicità di aziende italiane e internazionali, commentato da capi di stato e soprattutto discusso dai tifosi di calcio italiani per settimane, nonostante di quella brutta partita ci si ricordi soprattutto l’eliminazione dell’Italia dal torneo. Luis Suárez è stato poi squalificato per 9 partite della Nazionale – e per qualsiasi attività calcistica per 4 mesi – dalla commissione disciplinare della FIFA, e si è scusato con Giorgio Chiellini.

– L’incredibile rimonta di Federica Pellegrini nella 4×200 agli Europei di nuoto

Federica Pellegrini, la più forte e famosa nuotatrice italiana di sempre, nuotava nell’ultima frazione della staffetta 4×200 femminile a stile libero agli Europei di nuoto di Berlino. Quando è entrata in acqua – al minuto 8:15 del video – la squadra italiana era indietro rispetto a quella svedese di 4 secondi e 51 centesimi: tantissimo. Nelle prime tre vasche Pellegrini ha nuotato veloce, portandosi a un distacco di circa due secondi e mezzo da Stina Gardell, la nuotatrice della Svezia. A circa 17 secondi dalla fine della gara, Pellegrini ha iniziato una rimonta incredibile: praticamente negli ultimi dieci metri di gara, quando già il telecronista RAI stava parlando di «argento virtuale» per l’Italia, Pellegrini ha passato a gran velocità Gardell ed è riuscita a toccare appena prima della svedese, facendo vincere all’Italia la medaglia d’oro. Premete play e partite dal minuto 8:15.

– Il gol di Pablo Osvaldo in Roma-Juventus

Domenica 11 maggio 2014, 37esima giornata di Serie A: la Juve ha 96 punti, ha già vinto matematicamente il campionato. Si gioca – solo per l’onore – tra Juventus e Roma, la sua principale rivale. La partita è abbastanza equilibrata, non bellissima. Al 94esimo minuto c’è l’ultima azione della Juventus: Stephan Lichtsteiner passa la palla al centro dell’area e Pablo Osvaldo, attaccante argentino naturalizzato italiano che tra il 2011 e il 2013 ha giocato con la Roma prima di lasciarsi molto male con la squadra e la tifoseria, la colpisce forte di destro, di prima, segnando il suo primo e unico e ultimo gol in campionato per la Juventus.

– L’ultima partita di Derek Jeter allo Yankee Stadium

Derek JeterAP Photo/Kathy Willens

Derek Jeter ha 40 anni e ha giocato con i New York Yankees – di cui era capitano – per vent’anni, cioè per tutta la sua carriera: è considerato non soltanto il più famoso giocatore di baseball della sua generazione, ma anche uno degli sportivi più amati negli Stati Uniti e in particolare nella città di New York. Con gli Yankees ha vinto ha vinto cinque World Series, le finali del baseball americano: giocava da interbase, ossia il difensore aggiunto che prende posizione tra la seconda e la terza base, più o meno al centro del campo di gioco. Giovedì 25 settembre ha giocato la sua ultima partita allo Yankee Stadium: gli Yankees hanno vinto 6 a 5 contro i Baltimore Orioles, proprio grazie a una sua giocata. Alla fine della partita Jeter è stato abbracciato e festeggiato da tutti i suoi compagni, allenatori ed ex giocatori presenti per quest’occasione; poi ha fatto un giro di campo tra gli applausi e i cori degli spettatori: a un certo punto, commosso, si è piegato sulle ginocchia fermandosi sulla posizione del campo che occupa solitamente, e ha atteso alcuni istanti prima di rialzarsi per continuare a salutare il pubblico. Il New Yorker gli ha dedicato la bellissima copertina del numero dell’8 settembre, che contiene anche un articolo su di lui.

– Gregorio Paltrinieri che nuota da solo, agli Europei

Gregorio Paltrinieri è nato a Carpi, in provincia di Modena, il 5 settembre del 1994, ed è considerato uno dei migliori nuotatori del mondo. Fa parte della squadra delle Fiamme Oro ed è allenato da Stefano Morini, uno degli ex allenatori di Federica Pellegrini. La scorsa estate, a 19 anni, ha vinto due medaglie d’oro agli Europei di nuoto a Berlino, negli 800 metri e nei 1500 metri stile libero. In quest’ultima gara ha stabilito anche il record europeo, con un tempo di 14’39″93: guardando il video, a un certo punto – dal decimo minuto in poi – sembra che Paltrinieri stia nuotando da solo.

Vincenzo Nibali, che ha vinto il tour de France

CYCLING-FRA-TDF2014LIONEL BONAVENTURE/AFP/Getty Images

E lo ha anche dominato: ha indossato quasi sempre la maglia gialla, destinata tradizionalmente al primo in classifica, conducendo la classifica per 19 delle 21 tappe totali, vincendone anche 4. Nibali – che ha 30 anni, è nato a Messina e corre per la squadra Astana – è diventato il sesto ciclista della storia (e il secondo italiano, nella lunga serie di vincitori italiani del Tour) a riuscire a vincere almeno un’edizione di tutti e tre i “grandi giri”: Tour de France, Vuelta a Espana e Giro d’Italia. L’ultimo ciclista italiano ad aver vinto il Tour fu Marco Pantani, nel 1998.

– Germania 7, Brasile 1

Brazil v Germany: Semi Final - 2014 FIFA World Cup BrazilLaurence Griffiths/Getty Images

La partita più famosa dei Mondiali 2014, la semifinale tra Brasile e Germania, quasi non è stata una vera partita di calcio. Il Brasile inizia bene, ma all’undicesimo minuto subisce un gol, segnato da Thomas Müller, e da lì si spegne, tecnicamente e psicologicamente. La Germania segna altri sei gol, di cui quattro in 5 (cinque) minuti, prima che Oscar segni il gol della bandiera negli ultimi minuti: le parole più utilizzate sulle homepage dei giornali brasiliani sono state “vergogna” e “umiliazione”. È la partita per cui tra vent’anni ci si chiederà «ma tu dov’eri quando la Germania…»: se non siete tifosi del Brasile potete rivederla tutta qui o leggervi il liveblog che ne fece il Post.

Il titolo NBA vinto da Marco Belinelli con i San Antonio Spurs

Marco Belinelli, Chris AndersenAP Photo/Eric Gay

Marco Belinelli è un giocatore di pallacanestro, ha 28 anni e viene dalla provincia di Bologna: in Italia ha giocato soprattutto alla Fortitudo Bologna, e nel 2007 è arrivato in NBA, nei Golden State Warriors. Dal 2013 gioca nei San Antonio Spurs, la squadra che secondo quasi tutti gioca il più bel basket degli Stati Uniti: ha fatto un’ottima stagione, guidando per diversi mesi la classifica dei migliori tiratori da tre (e vincendo anche la gara dell’All Star Game) ed entrando nelle rotazioni dell’allenatore Gregg Popovich, mantenendo un buon minutaggio e una buona media punti. Alla fine gli Spurs hanno vinto il titolo, strameritandolo, contro i Miami Heat di LeBron James, Dwayne Wade e Ray Allen, dopo che nel 2013 avevano perso rocambolescamente le finali contro la stessa squadra. Belinelli non ha giocato moltissimo nelle partite delle finali ma bisogna tenere conto che giocava assieme ad alcuni dei più forti giocatori di basket degli ultimi vent’anni, come Tony Parker, Tim Duncan e Manu Ginobili, e ad alcuni dei giovani più promettenti, come Kawhi Leonard e Danny Green. Belinelli è il primo italiano a vincere il titolo NBA: dopo la vittoria, intervistato da Sky Sport, si è commosso ringraziando la famiglia e gli amici: il video è molto bello.

La vittoria di Sara Errani e Roberta Vinci a Wimbledon

Day Twelve: The Championships - Wimbledon 2014Matthew Stockman/Getty Images

Sara Errani e Roberta Vinci da un paio di anni formano probabilmente la migliore coppia di doppio femminile del mondo: quest’anno hanno vinto gli Australian Open ma soprattutto il torneo di Wimbledon, il più importante al mondo tra quelli che si giocano sull’erba. In finale hanno battuto 6-1 6-3 la tennista ungherese Timea Babos e la francese Kristina Mladenovic. Era l’ultimo torneo che mancava alla coppia per vincere tutti i tornei dello Slam (gli altri sono US Open, Australian Open e Roland Garros).

Il record di salto con l’asta di Renaud Lavillenie

Renaud Lavillenie il 15 febbraio a Donetsk, in Ucraina, ha stabilito il nuovo record mondiale di salto con l’asta: ha superato al primo tentativo la misura di 6,16 metri. Lavillenie è francese, ha 28 anni ed è il campione olimpico in carica di salto con l’asta: ha conquistato la medaglia d’oro ai Giochi di Londra del 2012, che è il suo successo più importante – sul braccio destro ha ben visibile un tatuaggio con il logo di quella edizione delle Olimpiadi. Dopo il salto ha detto: «Credo che mi servirà del tempo per tornare sulla Terra, perché è incredibile». Il precedente record di salto con l’asta indoor era di 6,15 metri, e il record nell’outdoor è di 6,14, entrambi segnati dall’ex atleta ucraino Sergej Bubka: per molti questi due record erano praticamente irraggiungibili. Bubka era presente allo stadio di Donetsk, ha detto di essere molto fiero di Lavillenie e di non essere dispiaciuto che avesse battuto il suo record.

Il bronzo di Armin Zoeggeler a Sochi

Sochi Olympics Luge MenAP Photo/Dita Alangkara

L’italiano Armin Zoeggeler si è ritirato dallo slittino agonistico lo scorso 14 ottobre: durante l’ultima importante competizione internazionale a cui ha partecipato, le Olimpiadi invernali di Sochi, in Russia, ha vinto la medaglia di bronzo nella gara maschile di slittino. Zoeggeler ha 40 anni e da molti è considerato il più grande atleta di sempre nello slittino. Con la medaglia di Sochi è diventato l’unico atleta della storia delle Olimpiadi, sia estive sia invernali, ad avere vinto una medaglia individuale, nella stessa disciplina, in sei edizioni consecutive (vinse quella d’oro a Salt Lake City nel 2002 e a Torino nel 2006). Tra le altre cose Zoeggeler ha anche vinto anche sei medaglie d’oro ai Mondiali.

Il ritorno a Cleveland di LeBron James

San Antonio Spurs v Cleveland CavaliersJason Miller/Getty Images

LeBron James è il più forte giocatore di basket della NBA e uno dei più forti degli ultimi vent’anni: è nato e cresciuto a Akron, a una cinquantina di chilometri da Cleveland, in Ohio. Tra il 2003 e il 2010 ha giocato con i Cleveland Cavaliers, che prima di averlo in squadra avevano fatto poco, ma che nel 2007 James ha portato praticamente da solo in finale, poi persa contro i fortissimi San Antonio Spurs. Quando nel 2010 James disse di avere deciso di andare a giocare con i Miami Heat («porterò il mio talento a South Beach»), a Cleveland non la presero molto bene: quello di James è diventato uno dei “tradimenti” più famosi e discussi della storia recente dello sport. Con gli Heat James ha giocato quattro finali NBA, vincendone due. Poi lo scorso luglio ha detto che sarebbe tornato a Cleveland per vincere il titolo e lo hanno riaccolto a braccia aperte, celebrandolo con alcuni spot molto epici: finora i Cavaliers hanno deluso le aspettative, dimostrandosi meno forti del previsto, ma il momento del ritorno a Cleveland di James è stato uno dei più importanti dell’anno per lo sport americano.

Gli ultimi 11 minuti di Crystal Palace-Liverpool

Britain Soccer Premier LeagueAP Photo/Alastair Grant

Prima della partita di Premier League tra Crystal Palace e Liverpool, lo scorso 5 maggio, il Liverpool era alla quinta giornata consecutiva da prima in campionato, quando ne mancavano solo due alla fine della stagione. La partita precedente aveva combinato un pasticcio, perdendo in casa contro il Chelsea e facendosi raggiungere al primo posto – a pari merito con 80 punti – dal Manchester City, che era nove gol in vantaggio per quanto riguarda la differenza reti. Il Liverpool doveva perciò vincere assolutamente – non era difficile: il Palace è una squadra di metà classifica – e segnando molti gol, sperando che il City non vincesse tutte e due le partite che doveva ancora giocare (che sulla carta era comunque improbabile). Al 79esimo minuto tutto stava andando come doveva andare, e il Liverpool stava vincendo 3 a 0: poi il difensore del Palace Damien Delaney ha fatto un tiro da fuori area, che è stato deviato ed è entrato in porta. Nei dieci minuti successivi l’attaccante 24enne Dwight Gayle – una riserva – ne ha segnati altri due (e a molti la cosa ha ricordato la finale di Champions League del 2005, nella quale fu il Liverpool a rimontare tre gol nel secondo tempo, contro il Milan). La partita è finita quindi 3 a 3 e il Liverpool ha fatto solo un punto in classifica: il City invece ha vinto entrambe le partite, vincendo il campionato con 86 punti. Lo psicodramma del Liverpool ha poi raggiunto l’apice quest’anno: è uscito dalla Champions League nella fase a gironi e al momento è undicesimo in classifica.

Simone Biles, 17 anni, più forte ginnasta del mondo

2014 P&G Gymnastics ChampionshipsJared Wickerham/Getty Images

Simone Biles è nata il 14 marzo 1997 e ai Mondiali di ginnastica artistica che si sono tenuti in Cina lo scorso ottobre ha vinto quattro medaglie d’oro: nessuna ginnasta al mondo ci riusciva dal 1974. Con le due medaglie d’oro che ha vinto ai Mondiali del 2013, Biles ne ha poi vinte di più di qualsiasi altra ginnasta statunitense ai Mondiali. In Cina era l’atleta più acclamata dal pubblico, dopo quelle cinesi, per via della difficoltà evidente dei suoi esercizi e per la facilità con cui sembra apparentemente eseguirli. Come ha scritto la giornalista Dvora Meyers su Slate, Biles ha un talento prodigioso e al momento non ha una vera rivale: «non può essere battuta da nessun’altra ginnasta, a meno che lei stessa sbagli o si infortuni». Biles in più non sta ancora sfruttando completamente le sue potenzialità e sta lavorando per aumentare la difficoltà nelle discipline in cui gareggerà alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016.

Le spettacolari finali della Serie A di basket

Basket finale scudetto, Gara 6 - Siena vs. MilanoGiuseepe Pirastru  – LaPresse

Dal 2008 le finali del campionato italiano di basket di Serie A si giocano al meglio delle 7 partite: le due squadre che hanno superato le precedenti fasi del playoff giocano una serie di partite, e la prima che ne vince quattro vince lo scudetto. Quest’anno in finale c’era la Mens Sana Siena, che dal 2007 in poi ha sempre vinto – dominando – il campionato, e l’Olimpia Milano, che aveva vinto l’ultima volta nel 1996. Milano è arrivata prima in campionato, con 10 punti di distacco da Siena, ed era favorita; Siena invece ha avuto una stagione complicata, soprattutto perché la società è fallita a febbraio (e infatti ora gioca in Serie B). Dopo che Milano aveva vinto le prime due partite, Siena ha vinto le tre successive e poteva vincere lo scudetto in gara 6, che giocava in casa. Invece ha vinto l’Olimpia, che ha riportato la serie a Milano e ha vinto gara 7. È stata una serie rocambolesca e divertente e anche nell’ultima partita a un certo punto Siena è stata in vantaggio. Era dal 1998 che una finale non arrivava a decidersi in una partita secca, quella per cui in NBA si usa l’espressione “win or go home”: allora vinse la Virtus Bologna, sulla Fortitudo Bologna, per 3 a 2 (si giocava alla meglio delle cinque partite).

– Il fantastico touchdown di Odell Beckham

Durante una partita del campionato di NFL (la maggiore lega professionistica nordamericana di football americano) del 23 novembre, Odell Beckham dei New York Giants ha segnato un touchdown incredibile. Odell Beckham ha ricevuto un lungo passaggio da un suo compagno e sbilanciato all’indietro è riuscito a fermare la palla con una mano sola. Normalmente i giocatori prendono la palla con due mani, perché se la palla viene lasciata cadere prima della linea della fine del campo non viene considerato un touchdown. Lui l’ha presa con una mano, saltando all’indietro, mantenendo l’equilibrio. I Giants hanno comunque perso la partita contro i Dallas Cowboys per 31 a 28, ma esperti e tifosi hanno commentato il touchdown di Bechkam definendola “la meta dell’anno”.