Le tasse da pagare entro dicembre
Una lista e un promemoria: TASI, IMU, TARI e acconto dell'IVA, tra le imposte che vanno versate entro la fine dell'anno
Tra la fine di dicembre e i primi di gennaio l’Agenzia delle Entrate ha calcolato che ci saranno circa 200 scadenze fiscali per diverse categorie di contribuenti. La maggior parte di queste riguarderanno imprese, artigiani e professionisti. A dicembre saranno fondamentalmente tre le date importanti.
Scadenze 16 dicembre
– Versamento IVA mese di novembre – contribuenti mensili
– Versamento seconda rata IMU sugli immobili diversi dall’abitazione principale (per i calcoli vanno verificate le delibere del Comune in cui si trova l’immobile)
– Versamento seconda rata TASI, la nuova imposta comunale che ha sostituito l’IMU sull’abitazione principale (per i calcoli vanno verificate le delibere del Comune in cui si trova l’immobile)
Scadenze 29 dicembre
– Versamento acconto IVA (i titolari di partita Iva dovranno calcolare e versare l’acconto sul saldo dovuto per l’anno 2014)
Scadenze 31 dicembre
– Imposta di registro annuale sulle locazioni dovuta da conduttore e proprietario
– TARI, imposta sui rifiuti
Spiega poi il Corriere della Sera: «Oltre ai versamenti, a dicembre scadranno anche i termini per la presentazione delle dichiarazioni fiscali tardive. Invece, 18 dicembre e 29 dicembre sono le due date per la dichiarazione dei sostituti d’imposta e modello Unico».
L’acronimo TASI sta per “Tassa sui Servizi Indivisibili” e serve a finanziare i servizi comunali come ad esempio la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale. La TASI è una delle tre parti in cui è divisa la cosiddetta IUC, l’Imposta Unica Comunale: le altre due sono la TARI (la tassa sui rifiuti) e l’eventuale IMU su immobili diversi dall’abitazione prima casa di proprietà che resta in vigore (uffici, negozi, capannoni e così via). La TASI la devono quindi pagare i proprietari di prima casa. I proprietari di seconda casa aggiungono alla TASI anche l’IMU.
Come l’IMU, la TASI si calcola sulla base imponibile della rendita catastale della prima casa di proprietà: il prodotto fra l’ampiezza della casa e una tariffa calcolata dall’Agenzia del Territorio che varia da comune a comune, il tutto moltiplicato per un fattore relativo alla categoria catastale della propria casa. Di conseguenza non viene considerato il valore di mercato degli immobili al momento del pagamento: contano solo l’estensione della casa, il territorio dove è costruita e la sua “categoria catastale”.