Il rapporto sull’incidente di Jules Bianchi
Il pilota di Formula 1 coinvolto in un incidente il 5 ottobre, e che non ha ancora ripreso conoscenza, non ha rallentato a sufficienza su un tratto di pista bagnato
La Fédération Internationale de l’Automobile (FIA), l’ente che organizza tra le altre cose i mondiali di Formula 1, ha pubblicato un rapporto di 396 pagine sul grave incidente avvenuto il 5 ottobre durante il Gran Premio del Giappone al 25enne pilota Jules Bianchi, che da allora non ha ancora ripreso conoscenza. Secondo il rapporto l’incidente è avvenuto, tra le altre cose, perché Bianchi stava andando troppo veloce.
Bianchi è uscito di pista a nove giri dalla fine della gara e ha urtato un mezzo di soccorso entrato poco prima per rimuovere la vettura del pilota Adrian Sutil: secondo il rapporto l’incidente è avvenuto perché Bianchi non ha rallentato a sufficienza in un tratto di pista bagnato e prima del quale era stata sventolata la doppia bandiera gialla (che segnala un grave pericolo in corso e impone ai piloti di rallentare e di non effettuare sorpassi). Il pilota, che guidava una Marussia, si è poi scontrato contro il veicolo che stava rimuovendo la macchina di Sutil a una velocità di 126 chilometri all’ora.
In precedenza la FIA non aveva chiarito se Bianchi avesse rallentato a sufficienza per evitare l’incidente. Un articolo di Motorsport.com aveva comunque spiegato che Bianchi stava già accelerando quando ancora non aveva finito di percorrere il tratto interessato dalla doppia bandiera gialla: probabilmente perché stava avvicinandosi a un tratto dove era esposta la bandiera verde. Il problema è che la bandiera verde ha effetto a partire dal punto in cui viene esposta e non da quando viene vista dai piloti.
Il rapporto – alla cui compilazione hanno partecipato anche due ex capi di scuderia, Stefano Domenicali della Ferrari e Ross Brawn della Mercedes – ha anche confermato che l’intervento della safety car non era sembrato necessario, sulla base di un comportamento giudicato «in linea con le regole e le sue interpretazioni in seguito ai 384 incidenti dei precedenti otto anni». Il rapporto ha concluso che la colpa dell’incidente va attribuita a diverse concause, fra le quali le cattive condizioni della pista (che era bagnata), l’eccessiva velocità tenuta da Bianchi e la presenza di un mezzo di soccorso nei pressi della pista.
foto: Getty Images