Schettino: «Ho un’esperienza che non può essere buttata a mare»
L'ex comandante della Costa Concordia si è difeso durante il processo per il naufragio del 2012
Mercoledì 3 dicembre è proseguito per il secondo giorno l’interrogatorio all’ex comandante della nave Costa Concordia Francesco Schettino, nell’ambito del processo sul naufragio della nave avvenuto vicino all’isola del Giglio il 13 gennaio 2012. L’udienza è stata tenuta al Teatro Moderno di Grosseto, a causa del gran numero di persone coinvolte nel processo. Schettino, interrogato sul perché non avesse dato subito il segnale di abbandono della nave, ha spiegato che «le parole “abbandono nave” possono andare a interpretazione: magari la gente si sarebbe buttata in mare. Invece, vedendo che la nave si stava avvicinando comunque all’isola, ho aspettato». Il Corriere della Sera scrive che a un certo punto dell’interrogatorio Schettino ha “alzato il tono delle risposte”, quando il pm Alessandro Leopizzi ha iniziato a parlare del momento in cui la Costa Concordia, dopo l’urto contro gli scogli, iniziò a inclinarsi, momento in cui secondo il pubblico ministero sarebbero dovute essere calate le scialuppe. Schettino si è difeso dicendo:
«Ho un’esperienza che non può essere buttata a mare»
Nell’ambito del processo la procura ha depositato un video che mostra Schettino vicino al luogo della nave dal quale vengono calate le scialuppe. Il Corriere scrive che “secondo i magistrati, il video va ad avvalorare l’accusa di abbandono della nave da parte di Schettino, che andò a terra prima che fossero scesi tutti i passeggeri”.
Foto: Francesco Schettino al Teatro Moderno di Grosseto, il 2 dicembre 2014. (GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)