Il Borussia Dortmund ultimo in classifica
Una delle squadre di calcio più spettacolari e vincenti degli ultimi anni sta avendo una stagione disastrosa, al punto da rischiare di retrocedere: perché?
Una delle squadre di calcio più vincenti e spettacolari d’Europa negli ultimi anni sta attraversando un periodo particolarmente difficile. Situazioni del genere non sono una novità, capita ogni anno che questa o quella squadra particolarmente attesa e quotata deluda le attese, per le ragioni più svariate; in questo caso però sta succedendo qualcosa di clamoroso, perché il Borussia Dortmund non sta semplicemente deludendo le attese. Teoricamente avrebbe dovuto insidiare il Bayern Monaco e competere per la vittoria del campionato tedesco: in questo momento è ultimo in classifica. A rendere il tutto ancora più strano: contemporaneamente in Champions League il Borussia Dortmund sta andando piuttosto bene.
Domenica 30 novembre si è giocata alla Commerzbank-Arena di Francoforte una partita della 12esima giornata di Bundesliga, il massimo campionato di calcio tedesco, fra Eintracht Francoforte e Borussia Dortmund. Quattro giorni prima il Borussia Dortmund aveva avuto la possibilità di ottenere matematicamente il primo posto nel girone di Champions League giocando a Londra contro l’Arsenal, avendo vinto tutte e quattro le precedenti partite: se l’era giocata ma aveva perso per 2-0. A oggi mantiene ancora il primo posto nel girone con 12 punti ma sarà costretta a dover vincere l’ultima partita, contro l’Anderlecht, per evitare che l’Arsenal arrivi primo e ottenga un sorteggio migliore in vista degli ottavi di finale.
Quattro giorni dopo, contro l’Eintracht, il Borussia ha perso di nuovo per 2-0, subendo gol da Alexander Meier – 31enne esperto attaccante tedesco, che gioca nell’Eintracht da 10 anni – e da Haris Seferović, 22enne attaccante svizzero che ha passato la migliore stagione della sua carriera nel Novara. Grazie alla vittoria l’Eintracht ha sorpassato il Colonia, il Mainz e il Paderborn ed è salito al nono posto in classifica. Il Borussia Dortmund, per via della contemporanea vittoria dello Stoccarda sul Friburgo, è invece sceso all’ultimo posto. Oggi paradossalmente ha più punti in Champions League (12 in 5 partite) che in Bundesliga (11 in 13 partite).
Quello di quest’anno, per il Borussia Dortmund, è il peggior inizio di stagione di sempre in Bundesliga: ha perso otto partite su tredici e ne ha vinte solo tre, due delle quali nelle prime tre giornate. Per capirci: l’anno scorso, con una squadra che è sostanzialmente la stessa di quest’anno, dopo 13 giornate era terzo con 28 punti e sembrava potersela giocare fino alla fine della stagione (che però ha concluso al secondo posto, a 19 punti dal fortissimo Bayern Monaco di Pep Guardiola). Giocava anche un tipo di calcio fra i più offensivi e spettacolari d’Europa (un 4-2-3-1 che prevede un pressing costante e la ricerca continua del gioco in verticale, senza la prolungata gestione del pallone oggi molto in voga) ed era reduce da una finale di Champions League persa proprio contro il Bayern Monaco.
Da capo
Il Borussia Dortmund è stato fondato nel 1909 ed ha sede nell’omonima città nel nordovest della Germania: i suoi colori sociali sono il giallo e il nero, il nome “Borussia” fu ricavato da quello di un birrificio di Dortmund (il suo nome completo sarebbe Ballspiel-Verein Borussia Dortmund 1909, dove le prime due parole stanno per “club dei giochi con la palla”: è il motivo per cui a volte è abbreviato in BVB). La sua tifoseria è una delle più note e fedeli al mondo: il Westflenstadion di Dortmund, che ha una capacità di circa 80mila posti, è quasi sempre pieno; la sua curva sud – il cosiddetto “muro giallo”, la curva più grande al mondo – ospita circa 25mila persone, che incoraggiano pacificamente la squadra con coreografie e cori rimanendo in piedi per ore su una gradinata di cemento che non ha sedili.
Il Borussia Dortmund è diventata una delle squadre più forti e rispettate di Germania solo di recente. Cinque degli otto campionati vinti nella sua storia li ha vinti negli ultimi vent’anni, fondamentalmente grazie a due “cicli” vincenti: quello di Ottmar Hitzfeld fa il 1991 e il 1997 e quello di Jürgen Klopp, che è stato assunto l’1 luglio 2008 e da allora allena la squadra. In mezzo il Borussia ha anche rischiato un paio di volte la bancarotta e ha accettato un prestito dal Bayern Monaco, ma oggi i suoi conti stanno bene: alla fine del 2013 aveva delle entrate economiche comparabili a quelle di Juventus, Milan e Liverpool, attorno ai 256 milioni di euro. Il Borussia Dortmund è anche una squadra “speciale”, sotto certi punti di vista: pratica una specie di calmiere sui prezzi dei propri biglietti e abbonamenti affinché possano essere acquistati dai molti suoi tifosi che lavorano come minatori o muratori nella zona.
Con Jurgen Klopp, personaggio piuttosto originale e allenatore preparatissimo, il Borussia Dortmund ha vinto due campionati tedeschi consecutivi fra il 2010 e il 2012, una Coppa di Germania e due Supercoppe di Germania. Tutto grazie a un’attenta gestione e valorizzazione del proprio settore giovanile e a un gioco efficace e iper-offensivo, che ha permesso a tanti giocatori cresciuti nel Borussia -– o comunque comprati giovanissimi – di esplodere e di essere venduti ad altre squadre, generando enormi ricavi e permettendole di competere con club molto più ricchi.
È il caso del centrocampista tedesco Mario Götze (quello che ha segnato l’unico gol della finale degli ultimi Mondiali contro l’Argentina), comprato a 9 anni dal Borussia e poi venduto per 37 milioni di euro nel 2013 al Bayern Monaco; o ancora del centrocampista turco Nuri Şahin, venduto al Real Madrid per 10 milioni di euro, nel 2011, dopo essere stato “scoperto” a 13 anni dal Borussia. Più di recente il centravanti polacco Robert Lewandowski – che nel Borussia ha segnato 103 gol dal 2010 al 2014 – è passato al Bayern Monaco dopo aver scelto di non rinnovare il contratto col Borussia. Ma i giocatori forti che sono stati venduti sono stati rimpiazzati adeguatamente, o almeno così pensavano esperti e addetti ai lavori: le cessioni non bastano per spiegare un simile calo di rendimento.
Oggi
Quella di Lewandowski è stata l’unica cessione importante della squadra, in estate, e la sua rosa è sostanzialmente quella dell’anno scorso se non addirittura migliore: sono tornati dopo esperienze negative in altre grandi squadre il trequartista giapponese Shinji Kagawa e Nuri Şahin, e sono stati acquistati fra gli altri il centravanti italiano Ciro Immobile – reduce da una stagione da 23 gol al Torino – e il 20enne promettente difensore centrale tedesco Matthias Ginter, che ha già giocato cinque partite con la nazionale campione del Mondo in carica. Eppure il Borussia Dortmund nelle scorse settimane ha perso fra gli altri contro Hannover, Colonia e Mainz, squadre dalla rosa molto più scarsa e dalle entrate considerevolmente più basse.
Molti giornali sportivi hanno cominciato a occuparsi della cosiddetta “crisi” del Borussia Dortmund – un termine utilizzato anche dal direttore sportivo della squadra, Michael Zorc – individuando fondamentalmente tre tipi di problemi: la scarsa forma di alcuni giocatori, il progressivo adattamento delle squadre avversarie al gioco del Borussia e alcuni guai in difesa. In Germania, inoltre, in molti parlano del cattivo “atteggiamento” della squadra: lo Spiegel ha scritto che sembra che «l’autostima della squadra sparisca dopo il calcio d’inizio». Un giornale locale della regione di Dortmund, il Ruhr Nachrichten, ha scritto che al momento la squadra deve cercare di concentrarsi «solo sull’evitare di retrocedere».
Ancora lo Spiegel racconta che nell’ultima partita contro l’Eintracht i giocatori più offensivi del Borussia – Kagawa, Mkhitaryan e Aubameyang – sembravano «timidi». ESPN ha aggiunto che tutti gli attaccanti sono risultati inefficaci o comunque fuori forma: tutto questo nonostante il Borussia abbia creato molto gioco, come spesso accade (i suoi giocatori, in totale, corrono una media di 120 chilometri a partita, una cifra superiore a quella di tutte le altre squadre della Bundesliga). Il calo di forma ha interessato anche altri giocatori, come il difensore e capitano della squadra Mats Hummels – che secondo il Guardian non ha ancora recuperato la condizione mostrata ai recenti Mondiali – e il 34enne portiere Roman Weidenfeller, che con un’uscita sbagliata ha provocato il secondo gol durante una partita contro il Colonia.
La difesa del Borussia di quest’anno, poi, sembra soffrire molto più degli anni scorsi: come spiega Federico Aquè sull’Ultimo Uomo, il problema potrebbe essere una conseguenza del fatto che molte squadre hanno imparato che per mettere in difficoltà il Borussia, una squadra che gioca le proprie azioni offensive con molti giocatori lasciando spesso scoperta la difesa, è necessario affrontarlo con una simile aggressività e praticando un gioco simile al suo (fatto quindi di contropiede e rapide azioni in verticale). In questo modo, cioè con un nuovo atteggiamento messo in pratica dai suoi avversari, si spiegano anche le cattive prestazioni dei suoi difensori, i cui limiti individuali come la lentezza e la poca intelligenza tattica emergono con maggiore evidenza rispetto agli scorsi anni.
Tutte queste situazioni – l’accusa di tenere un atteggiamento rinunciatario, gli errori individuali, il nuovo atteggiamento delle altre squadre e le difficoltà della difesa – sono ben visibili nel primo gol subito dal Borussia in questa stagione: è stato segnato dall’ala tedesca Karim Bellarabi del Bayer Leverkusen sabato 23 agosto, durante la prima giornata di Bundesliga, a nove secondi dal calcio d’inizio, ed è inoltre diventato il gol più veloce nella storia della Bundesliga. Il Bayer inizia la partita aggredendo subito il Borussia sulla fascia sinistra: Miloš Jojić del Borussia entra mollemente in scivolata sull’attaccante esterno del Leverkusen che lo salta e passa la palla a Bellarabi, che a quel punto salta Ginter e segna con facilità.
Alla fine della partita contro l’Eintracht i tifosi del Borussia hanno fischiato e insultato la squadra; per ora però non ci sono stati effetti visibili sulla vendita dei biglietti: nelle ultime due partite in casa lo stadio era pieno come al solito. In Champions League, inoltre, la squadra è certa di giocare gli ottavi e ha giocato complessivamente delle buone partite (va detto che Arsenal a parte, battuto in settembre quando ancora sembrava destinata a una buona stagione, gli avversari del Borussia sono stati Anderlecht e Galatasaray: non proprio due squadroni).
Pochi giorni fa il direttore sportivo Zorc ha spiegato che Klopp non rischia di essere esonerato: «Jürgen si è preso la sua responsabilità e noi siamo convinti al 100 per cento che usciremo da questa situazione insieme». Anche Klopp ha negato di volere lasciare la squadra, aggiungendo un po’ malinconicamente: «se fosse solo una questione di fortuna, e se un cambio di allenatore potesse aiutare a far tornare quella fortuna, non mi metterei di traverso».
foto: Klopp consola Pierre-Emerick Aubameyang dopo la sconfitta contro l’Eintracht Francoforte (AP Photo/Martin Meissner)