Storia e prospettive dei voli lunghi low cost
La compagnia Norwegian già propone a prezzi vantaggiosi voli attraverso l'Atlantico e verso Bangkok: è un mercato in espansione, ma ci sono ancora limiti
Ryanair, la società irlandese specializzata in voli low cost, è attualmente considerata la più grande compagnia aerea internazionale low cost al mondo per numero di passeggeri trasportati ogni anno: nel 2013 81 milioni di persone hanno viaggiato utilizzando voli Ryanair. Fu fondata nel 1985, e il successo commerciale e la crescita dei profitti si sono mostrati con regolarità a partire dalla fine degli anni Novanta, rendendola il simbolo del successo dei voli low cost.
Altre compagnie aeree nel corso degli ultimi decenni hanno tentato di applicare a tratte aeree più lunghe lo stesso modello di business, finora riservato a voli di durata non superiore a tre ore, ma con scarsi risultati.
Un articolo pubblicato questa settimana sul settimanale britannico Economist racconta però i recenti tentativi di nuove compagnie aeree internazionali di riproporre voli low cost per voli più lunghi, e le prospettive di crescita di questo genere di mercato, favorito dalla recente costruzione di modelli di aerei più efficienti e capaci di ridurre i costi. Recentemente AirAsia X – una società che fa capo alla compagnia aerea AirAsia, una delle prime low cost asiatiche – ha abbandonato un programma sperimentale di voli low cost verso l’Europa. AirAsia sta tuttavia continuando a effettuare una serie di test per scoprire quanto a lungo possano viaggiare i modelli di aeroplani utilizzati per i voli low cost.
In generale il confine tra voli lunghi e voli brevi è sempre meno definito, e diverse compagnie low cost di fatto gestiscono già voli medio-lunghi a prezzi piuttosto ridotti rispetto a compagnie più grandi e più note. Scoot, società sussidiaria di Singapore Airlines, offre a prezzi vantaggiosi la tratta da Singapore a Tientsin, nel nord della Cina: è un volo di sei ore, che viene più o meno unanimemente considerato il margine di tempo utile a definire la differenza tra un volo medio e un volo lungo (non esistono parametri “ufficiali” di riferimento). Anche in Europa stanno progressivamente emergendo compagnie aeree che propongono voli sempre più lunghi: Norwegian Air Shuttle ha cominciato a vendere voli attraverso l’Oceano Atlantico e verso la Thailandia. A marzo la compagnia aerea islandese Wow Air comincerà a offrire voli lunghi come per esempio da Boston a Londra, passando per Reykjavik, con prezzi di partenza intorno ai 99 dollari.
Uno dei limiti principali, tra quelli che fino agli anni Novanta hanno reso complicata la diffusione di voli low cost, era il notevole consumo di carburante degli aerei, che rappresentava la maggior parte dei costi per gli operatori: di fatto non c’erano sufficienti margini per recuperare le spese “tagliando” comfort e altri servizi non essenziali. Oggi diversi modelli di aerei – come il Boeing 787 di Dreamliner, già in uso, o l’Airbus A350, che comincerà a essere utilizzato nelle prossime settimane – hanno reso possibile una riduzione notevole dei costi dovuti ai consumi di carburante. Si tratta di aerei che sono stati acquistati anche da grandi compagnie aeree non low cost ma le strategie di queste aziende, spiega l’Economist, alla fine comporteranno per i passeggeri dei vantaggi economici più ridotti rispetto a quelli di cui potranno beneficiare viaggiando con le compagnie low cost.
Sostanzialmente, Norwegian Air Shuttle è riuscita ad applicare anche ai voli lunghi le condizioni che per i voli brevi hanno permesso di contenere i costi e trarre ampi margini di profitto. Per esempio, sui suoi Boeing 787 Norwegian riesce a ospitare più posti a sedere: 291, circa 40 in più rispetto alle configurazioni più comuni per questo genere di aerei. Inoltre lavorano tantissimo: con continui viaggi lungo l’Atlantico e verso Bangkok, i loro 787 volano mediamente 17-18 ore al giorno, 2-3 ore in più rispetto a gran parte dei loro concorrenti non low cost. Quando possibile, Norwegian fa atterrare i propri aerei in aeroporti secondari, pagando meno tasse, esattamente come accade nei voli low cost brevi. Questa maggiore competitività di Norwegian si deve anche all’acquisto di sette Boeing 787, mentre più note e antiche compagnie aeree finora leader nel mercato dei voli lunghi utilizzano aerei più vecchi: il capo di Norwegian, Bjorn Kjos, dice che rispetto ai principali concorrenti la sua compagnia è in grado di ottenere un risparmio del 20 per cento per ciascun posto a sedere, secondo un calcolo che considera i chilometri di viaggio, ed è questo che alla fine permette di offrire voli che costano fino al 40 per cento in meno.
Non è tutto così facile, chiaramente: una delle difficoltà delle compagnie low cost per i voli lunghi è che volando per così tante ore si rendono necessarie spese che nelle tratte brevi non sono quasi mai contemplate. Per esempio spesso – a causa della combinazione di voli lunghi, fusi orari e chiusure notturne degli aeroporti – occorre pagare vitto e alloggio agli equipaggi degli aerei. Inoltre riempire di persone un 787 di medie dimensioni, per ottenere un ritorno economico vantaggioso, è molto meno facile che riempire i piccoli aerei impiegati nei voli brevi.
Rispetto a Kjos, il capo di Ryanair Michael O’Leary è più cauto rispetto alle prospettive di una grande espansione dei voli lunghi low cost in tempi brevi. O’Leary ritiene che sia un limite da parte delle compagnie aeree low cost non offrire posti di classe business per questo tipo di voli lunghi: le tradizionali compagnie aeree a servizio completo, spiega O’Leary, ottengono la maggior parte dei loro profitti proprio sui posti business su cui c’è una domanda garantita nei voli lunghi. Servirà anche incrementare la frequenza dei voli e quindi avere disponibili flotte di almeno 30-50 nuovi aerei, sostiene O’Leary, perché i passeggeri business chiedono flessibilità e vogliono uno o due voli al giorno per le principali destinazioni.
– I 10 voli più lunghi del mondo
Un Boeing 737-33S di Norwegian Air Shuttle prima di un atterraggio a Oslo.
(ERLEND/AFP/Getty Images)