Le due ragazze impiccate nell’Uttar Pradesh non furono uccise, ha detto la polizia indiana
La storia aveva fatto il giro del mondo, inizialmente si disse che erano state stuprate e uccise: i familiari però non si fidano
Il Central Bureau of Investigation (CBI), l’agenzia nazionale per le inchieste criminali in India, ha diffuso degli aggiornamenti riguardo il caso delle due ragazze trovate impiccate a un albero di mango nel maggio del 2014 a Katra, nel distretto di Badaun, nello stato settentrionale indiano dell’Uttar Pradesh. Secondo la polizia le due ragazze – due cugine di 14 e 15 anni – non sono state violentate e poi uccise, come era stato detto inizialmente, ma si sono suicidate. La polizia ha detto di avere basato le sue conclusioni su 40 rapporti scientifici, ma non è stato specificato il motivo per cui le due ragazze avrebbero deciso di uccidersi. I tre uomini che erano stati arrestati in relazione al caso della morte delle due ragazze sono usciti dal carcere su cauzione lo scorso settembre.
Del caso si era parlato molto sulla stampa nazionale e internazionale, visto che la questione delle violenze sessuali in India è diventata uno degli argomenti più dibattuti a livello nazionale da quando nel 2012 una ragazza di 23 anni fu violentata da quattro uomini su un autobus a Delhi. In particolare nell’Uttar Pradesh negli ultimi mesi ci sono stati diversi casi di violenza sulle donne. Il dibattito ha coinvolto anche importanti alcuni esponenti politici nazionali, come Babulal Gaur, ministro della Casa responsabile per la legge e l’ordine nello stato indiano centrale di Madhya Pradesh e membro dello stesso partito del primo ministro Narendra Modi, che nel giugno 2014, riferendosi allo stupro, ha detto: «Alcune volte è giusto, altre volte è sbagliato».
Molte persone del distretto di Badaun, insoddisfatte delle indagini svolte finora, stanno protestando e chiedendo che la polizia vada avanti a investigare sulla vicenda. Sohan Lal, il padre di una delle due ragazze, ha detto a BBC Hindi: «Fin dall’inizio il CBI ha cercato di insabbiare il caso e far cadere le accuse. Sono molto arrabbiato per la decisione della polizia, che non ha mostrato per niente prontezza nel fare le indagini sul caso». Le famiglie delle due ragazze, scrive il Times of India, hanno detto che ricorreranno alla Corte Suprema e chiederanno giustizia direttamente a Narendra Modi.
Le due ragazze erano sparite dalle loro case la notte prima di essere ritrovate impiccate all’albero di mango. Facevano parte della comunità dei paria o dalit, nota in passato come la classe degli “intoccabili”: la traduzione corretta è “oppressi”. Gli abitanti del paese delle tre ragazze avevano protestato molto duramente contro i poliziotti locali, accusati di avere svolto il loro lavoro superficialmente e in maniera connivente con i presunti colpevoli. Due poliziotti in particolare erano stati sospesi dal loro incarico per non avere trasmesso la denuncia delle famiglie al momento della sparizione delle due ragazze. Le accuse contro di loro, comunque, sono state fatte cadere.
Il CBI, che ha cominciato a investigare sul caso a giugno, ha detto che presenterà il rapporto completo sull’uccisione delle due ragazze domani, venerdì 18 novembre, al tribunale di Badaun.