Il nuovo video con i francesi dell’IS che bruciano i passaporti
Mostra alcuni miliziani francesi minacciare il loro paese e chiedere ai loro connazionali di unirsi allo Stato Islamico
Lo Stato Islamico (IS) ha diffuso tramite uno dei suoi principali mezzi di comunicazione, Al Hayat, un nuovo video lungo 7 minuti che mostra degli uomini bruciare i loro passaporti francesi. Tre di loro, a viso scoperto, si rivolgono alla telecamera facendo un discorso in francese. Fra le altre cose dicono «Non crediamo in voi e nei vostri passaporti, e se venite qui vi combatteremo», riferendosi all’impegno della Francia nel combattere i miliziani dello Stato Islamico in Iraq. Poi chiedono ai loro connazionali di uccidere i nemici di Allah, «sputare loro in faccia e passare sopra il loro corpo con le vostre macchine». Un uomo identificato come Abu Maryam Al Faranci dice che i mujaheddin non esiteranno a tagliare le teste dei «nemici dell’Islam».
La diffusione del video sta provocando molta preoccupazione in Francia, soprattutto dopo l’identificazione dei due cittadini francesi nel video diffuso nella mattina di domenica 16 novembre che ha annunciato la decapitazione dell’ostaggio statunitense Peter Kassig. Anche in quel video venivano mostrati alcuni miliziani occidentali dell’IS bruciare i loro passaporti come gesto simbolico, per affermare il fatto che non sarebbero più tornati nei rispettivi paesi. Nel video diffuso dall’IS, inoltre, un uomo identificato come Abu Salam al Faranci dice che coloro che non possono andare a unirsi nelle file dell’IS in Siria dovrebbero «operare all’interno della Francia»: «Terrorizzateli e non permettete loro di dormire facendogli paura e terrore».
Il problema dei combattenti occidentali dell’IS è ormai da mesi una questione molto discussa in diversi paesi europei. La preoccupazione di questi governi, in particolare di quelli di Francia, Regno Unito, Belgio e Germania, è che i miliziani possano tornare nei rispettivi paesi dopo avere combattuto in Siria e pianificare attacchi terroristici. Secondo le ultime stime sono migliaia i miliziani occidentali che combattono per l’IS in Siria e in Iraq. La capacità dell’IS di attrarre nuovi combattenti si basa molto sul suo curato e diffuso apparato mediatico.