Cosa cambia con la Serie A
Il Consiglio federale della FIGC ha approvato delle modifiche che riguardano il numero di giocatori nelle rose delle squadre e il tesseramento dei giocatori extracomunitari
Giovedì 20 novembre il Consiglio federale della FIGC ha approvato alcune modifiche al regolamento della Serie A, il più importante campionato di calcio italiano: riguardano principalmente la composizione delle rose e il tesseramento di calciatori extracomunitari. La FIGC ha spiegato che «il complesso delle norme approvate oggi, insieme all’introduzione dei principi del fair play finanziario nel sistema delle Licenze Nazionali, tende alla ricerca di una sostenibilità economico-finanziaria dei Club con conseguente stimolo all’investimento nei vivai nazionali». Hanno votato contro le modifiche i rappresentanti dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC) e quelli dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC).
– Numero dei calciatori
– Rose delle squadre di Serie A a 25 calciatori, di cui 4 cresciuti in Italia e 4 cresciuti nel
vivaio del club per cui sono tesserati, libero tesseramento degli Under 21 (la stragrande
maggioranza è italiana);
Molte squadre ora hanno rose con trenta o più giocatori: questa decisione allinea il campionato italiano al modello delle coppe europee organizzate dalla UEFA: cioè la Champions League e l’Europa League, alle quali possono partecipare i giocatori inclusi dalla propria squadra in una lista con numerosi limiti. Si stima che in totale i giocatori di Serie A coinvolti dalla riduzione delle rose saranno circa ottanta.
– Tesseramento dei giocatori extracomunitari
‐ Riforma dei cosiddetti ‘giovani di serie’; il giovane extracomunitario al primo
tesseramento deve essere residente in Italia ed essere entrato nel nostro Paese con i
genitori non per ragioni sportive e comunque aver frequentato la scuola per almeno 4 anni (tali calciatori non possono essere utilizzati per la sostituzione di un nuovo calciatore
extracomunitario);‐ La sostituzione del calciatore extracomunitario sarà possibile solo nel caso di esistenza
del contratto da professionista da almeno 3 anni (dal 2012).
La FIGC ha anche deciso che «per quanto riguarda il tesseramento dei nuovi calciatori extracomunitari, le società potranno tesserarne un massimo di due a condizione che uno vada a sostituire un altro extracomunitario, mentre l’altro abbia un comprovato curriculum sportivo (2 presenze in lista gara ufficiale nella stagione in corso o 5 presenze in lista gara in carriera)».
L’introduzione del fair play finanziario interno, spiega la Gazzetta dello Sport, «dovrebbe portare (o costringere in un tempo ancora da stabilire) le società al pareggio di bilancio»: il progetto è stato introdotto dalla UEFA – l’organismo di governo del calcio europeo – nel 2009, per impedire ai club di spendere più soldi di quanti ne guadagnino, e di ritrovarsi così con difficoltà economiche.
Foto: Paolo Bruno/Getty Images