Annullata la condanna per il caso Eternit
La Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna per disastro doloso contro l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny: il reato era prescritto
La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna per disastro doloso contro l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, che era stato condannato in appello a 18 anni di reclusione nel cosiddetto “processo Eternit”: l’azienda produttrice di un tipo di fibrocemento per l’edilizia contenente amianto, sostanza le cui fibre possono causare il cancro. Il reato era prescritto. Saltano così anche i risarcimenti per i familiari delle vittime che erano stati previsti dalla sentenza di secondo grado.
ROMA – La condanna di Stephan Schmidheiny per il processo Eternit è stata annullata senza rinvio perché il reato è prescritto. Così il presidente della prima sezione penale della corte di Cassazione Arturo Cortese ha accolto la richiesta del procuratore generale Francesco Iacovello che chiedeva la cancellazione della condanna a 18 anni in secondo grado per il magnate svizzero per disastro ambientale doloso permanente e omissione di misure antinfortunistiche. L’imputato era stato condannato dalla corte d’appello di Torino il 3 giugno 2013. Sfuma così la possibilità per i familiari delle vittime e per le comunità locali di ottenere tutti i risarcimenti . La prescrizione è maturata al termine del primo grado, cioè il 13 febbraio 2012. «Sono dispiaciuta e amareggiata, ma preferisco aspettare prima di aggiungere altro», ha commentato Concetta Palazzetti, sindaco di Casale Monferrato, uno dei centri più colpiti dalla tragedia della Eternit. «Giovedì mattina – aggiunge – riunirò la giunta comunale per decidere che cosa fare».