A che punto è il Mondiale di scacchi
Il campione del mondo Carlsen è di poco in vantaggio su Anand, dopo 8 partite (si gioca al meglio di 12): è una delle rivalità più note degli ultimi anni
Aggiornamento 23 novembre.
Magnus Carlsen ha battuto Viswanathan Anand nell’undicesima partita e si è portato sul risultato definitivo di 6,5 a 4,5, rendendo non necessario lo svolgimento dell’ultima partita: Carlsen ha quindi vinto il Mondiale di scacchi e confermato il titolo di campione del mondo di scacchi, che difendeva per la prima volta nella sua carriera.
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Il 7 novembre scorso a Sochi, in Russia, è cominciato il Mondiale di scacchi 2014: si tratta di un torneo in cui si affrontano il campione del mondo in carica e uno sfidante selezionato tramite una serie di gare di qualificazione con otto giocatori che si è svolto a marzo scorso. Il campione mondiale di scacchi è il norvegese Magnus Carlsen, lo sfidante è l’indiano Viswanathan Anand: si tratta di due dei più famosi e titolati giocatori di scacchi al mondo. Si gioca al meglio di 12 partite, e cioè vince il primo che ottiene 6,5 punti: si vince 1 punto per ogni vittoria e mezzo punto per il pareggio. In caso di parità 6-6 si giocano quattro tie-break (una specie di mini torneo di spareggio con una formula diversa).
Al momento Carlsen è in vantaggio 4,5 a 3,5 dopo otto partite giocate. Carlsen e Anand si sono già affrontati nel Mondiale dell’anno scorso: vinse Carlsen 6,5 a 3,5, con tre vittorie e sette pareggi in dieci partite.
Magnus Carlsen
Carlsen è il campione del mondo di scacchi e attualmente il primo nella classifica della Federazione Internazionale degli Scacchi (FIDE). Ha ottenuto il titolo battendo l’anno scorso proprio Anand, che era il campione in carica da sei anni. Carlsen è uno dei più giovani “grandi maestri” di scacchi di sempre (il titolo è il riconoscimento più alto dalla Federazione Internazionale degli Scacchi): ha 23 anni e l’anno scorso per poche settimane non è diventato il più giovane campione del mondo di sempre (il primato appartiene ancora al campione russo – ed ex maestro privato di Carlsen – Garry Kasparov, che lo diventò a 22 anni e sei mesi). Per la sua giovane età e il suo riconosciuto talento, Carlsen è spesso definito dai media e dagli appassionati il “Mozart degli scacchi”. In molti gli riconoscono una grande abilità nei finali delle partite. Quest’anno difende il titolo mondiale per la prima volta nella sua carriera.
Di Carlsen si dice spesso che, a differenza di molti suoi coetanei maestri di scacchi, abbia avuto una formazione professionale meno condizionata dai programmi informatici, ormai largamente utilizzati da molti campioni. Lui dice che giocare contro il computer è “come giocare con qualcuno che è molto stupido ma ti batte lo stesso”. L’anno scorso, a proposito del suo stile, lo scrittore Paolo Maurensig, appassionato di scacchi, scrisse: “Le varianti vincenti escogitate da Carlsen non sono state neppure prese in considerazione dai vari super potenziati programmi di scacchi”. Ad ogni modo, altri commentatori hanno riferito in passato che lo stile di Carlsen, secondo alcuni studi basati sulle sue partite del 2013, ricorda molto quello di un computer.
Viswanathan Anand, detto “Vishy”
Anand è considerato uno dei più versatili giocatori di scacchi al mondo. Ha 44 anni, è stato cinque volte campione del mondo ed è stato il primo “grande maestro” indiano nella storia degli scacchi, riconoscimento ottenuto quando aveva 18 anni. Ha un larghissimo seguito di estimatori, alcuni dei quali preferiscono il suo stile a quello di Carlsen (tra gli appassionati, a certi livelli, importa anche il come si vince). In India è considerato un eroe nazionale: l’anno scorso, durante il mondiale, un giornale indiano aveva persino ipotizzato che nel corso delle partite Carlsen avesse tentato di barare “ipnotizzando” Anand.
Il quasi record della settima partita: 122 mosse
La settima partita del Mondiale tra Carlsen e Anand, finita in parità, è stata per numero di mosse giocate una delle più lunghe di sempre: Carlsen e Anand si sono accordati per il pareggio dopo sei ore e mezzo di gioco e 122 mosse, e cioè a due sole mosse di distanza dal record di sempre. La partita più lunga nella storia dei mondiali di scacchi rimane quella tra i due scacchisti russi Anatoly Karpov e Viktor Korchnoi, che ottennero un pareggio al termine di una partita da 124 mosse nel Mondiale del 1978.
La settima partita tra Carlsen e Anand è stata seguitissima – anche online: le partite sono trasmesse sul sito ufficiale della competizione – anche a causa di una situazione di gioco relativamente insolita, che ha interessato molti appassionati. Anand (scacchi neri), dopo aver sacrificato un alfiere, si è difeso in modo molto efficace per quasi tutta la partita: ha definito praticamente inutile l’ultima ora di gioco, prevedendo già un pareggio inevitabile, e ha ritenuto superflua l’ostinazione di Carlsen a proseguire la partita. A un certo punto del finale di partita Anand difendeva con una torre e quattro pedoni, mentre Carlsen aveva a disposizione un cavallo, una torre e due pedoni. Praticamente, spiegano diversi esperti di scacchi, è stata una mezza vittoria di Anand, considerando l’abilità di Carlsen proprio nei finali.
E Fabiano Caruana?
Di scacchi si è parlato molto in Italia in tempi recenti in relazione ai notevoli successi di Fabiano Caruana, un giocatore italiano di 22 anni e attuale numero due al mondo, che ad agosto scorso ha vinto un importante torneo di scacchi, la Sinquefield Cup. La sua recente notorietà è però successiva alle competizioni che si sono disputate per decidere quali scacchisti avrebbero ottenuto il diritto a partecipare al torneo finale di qualificazione per il Mondiale di scacchi 2014 (da cui poi è uscito vincente Anand). Il percorso è lungo e la formula è piuttosto complicata: a quel torneo – che si è disputato nel marzo scorso – hanno preso parte vincitori e finalisti di altri tornei precedenti che si sono svolti nel corso degli ultimi due anni. Caruana non era tra questi.
In una recente intervista con Gazzetta, Caruana si era detto già tecnicamente pronto a sfidare Carlsen per il Mondiale: per via della contorta formula di qualificazione, potrà provarci soltanto nell’edizione 2016. «Ora sarebbe un momento interessante, ma forse tra due anni sarà migliore», ha detto Caruana, che nel frattempo sta seguendo e commentando tramite il suo account Twitter le partite tra Carlsen e Anand. Il giorno della prima partita del Mondiale ha definito “obsoleta” la formula di questo torneo ma ha riconosciuto che si tratta ancora dell’“evento dell’anno per gli scacchi”.
The WC match may be an outdated format, but this is still THE chess event of the year #CarlsenAnand
— Fabiano Caruana (@FabianoCaruana) 8 Novembre 2014