Una vita da Danny DeVito
Oggi compie 70 anni, ha iniziato in uno dei film più famosi della storia del cinema, ha quasi vinto un Oscar e ha appena fatto un video con una boy band
Strana carriera, quella di Danny DeVito, che oggi è diventato un settantenne: finalmente un tentativo di farsi prendere più sul serio di quello che il suo aspetto ha sempre suggerito. Ha fatto decine e decine di film e anche in ruoli notevoli (uno su tutti: Martini in Qualcuno volò sul nido del cuculo), ha fatto il regista di almeno un film di gran successo come La guerra dei Roses, ha vinto Emmy e Golden Globe per la serie Taxi con cui aveva cominciato, è stato nominato all’Oscar per aver prodotto Erin Brockovich, ma ce lo ricordiamo tutti soprattutto come un ometto buffo e rotondo che fa parti di ometto buffo e rotondo, con dosi variabili ma sempre cospicue di sarcasmo.
È nato il 17 novembre 1944 nel New Jersey (in una famiglia di origini lucane) ed è cresciuto ad Asbury Park, quella di Springsteen. Cominciò col teatro e a Broadway, dove già fece la parte di Martini in Qualcuno volò sul nido del cuculo che mantenne nel film, nel 1975 (prima era stato anche in un fallimentare e dimenticato film di Mario Monicelli con Gigi Proietti e Sophia Loren, La mortadella). Nel frattempo aveva fatto molta amicizia con Michael Douglas, che ha due mesi più di lui, che da produttore del film lo aveva arruolato nel Cuculo e con cui lavorò assai più tardi. Dopo ci fu Taxi, e poi una serie di parti in film diventati anche molto famosi, tra cui Voglia di tenerezza, All’inseguimento della pietra verde, I gemelli. Nei decenni seguenti i ruoli furono ancora più numerosi, con registi come Tim Burton, Sofia Coppola, Milos Forman, David Mamet, Woody Allen, Brian De Palma e Francis Ford Coppola.
Del suo aspetto, e dei molti ruoli che gli ha dato, si è sempre rallegrato: e nello stesso tipo di parte, è appena diventato familiare per un’altra generazione ancora, nell’ultimo video degli One Direction.
Il video di Steal My Girl degli One Direction: