La poligamia nella chiesa mormone
È stata riconosciuta in quattro articoli pubblicati nelle ultime settimane: il fondatore della chiesa, Joseph Smith, ebbe più di 40 mogli
La chiesa mormone, o più precisamente la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ha ufficialmente riconosciuto che il suo fondatore – Joseph Smith, morto nel 1844 – nel corso della sua vita ebbe più di quaranta mogli, alcune già sposate con altri membri della chiesa, e almeno una di 14 anni. La chiesa ha ammesso la poligamia di Smith in una serie di articoli pubblicati sul suo sito: fino a pochi giorni fa riconosceva ufficialmente soltanto la prima moglie di Smith. La chiesa mormone ha ufficialmente abbandonato la poligamia nel 1890, circa 50 anni dopo la fondazione della chiesa. Il gesto causò grosse divisioni e portò alla nascita di una serie di altre chiese, spesso definite “Mormoni fondamentalisti”, alcune delle quali praticano tutt’ora pratica la poligamia.
Nelle ultime settimane la chiesa ha pubblicato quattro lunghi articoli che affrontano in maniera approfondita il tema della poligamia nella storia dei mormoni. Negli articoli si dice che la poligamia venne imposta ai mormoni da dio, tramite una rivelazione al fondatore Joseph Smith. Secondo questa rivelazione, la poligamia era giustificata dal fatto che Abramo e altri patriarchi dell’Antico Testamento avevano più di una moglie. Gli articoli raccontano inoltre come la poligamia venne accolta in maniera molto riluttante da Smith e dai suoi seguaci. Nel corso della sua vita, Smith ebbe «tra le trenta e le quaranta mogli», la maggior parte delle quali aveva tra i 20 e i 40 anni. Smith sposò anche Helen Mar Kimball, la figlia di due amici, alcuni mesi prima che lei compisse quindici anni. Uno degli aspetti più controversi ammessi dai quattro articoli è che Smith sposò anche alcune donne che erano già regolarmente sposate con altri membri della chiesa.
Gli articoli specificano anche come i molti matrimoni di Smith causassero «un incredibile dolore» alla sua prima moglie, Emma Hale Smith. Secondo la chiesa, proprio per alleviare le sofferenze della moglie, alcuni di questi matrimoni – tra cui forse anche quello con Kimball – non furono effettivamente consumati. Si trattava di “promesse” di matrimonio che si sarebbero realizzate soltanto dopo la morte. In questa forma, la poligamia rimane nella religione mormona anche oggi. Per i mormoni, se un uomo si risposa dopo aver perduto la prima moglie a causa della morte di lei o di un divorzio, nell’aldilà sarà sposato con entrambe. Questa specie di “concessione” alla poligamia rimane un tema molto dibattuto all’interno della chiesa mormone, come ha raccontato il New York Times in un lungo articolo dello scorso 11 novembre.
Steven Snow, Anziano della chiesa e storico ufficiale, ha spiegato che gli articoli sono stati scritti con la collaborazione di diversi storici (alcuni esterni al mormonismo), a partire dal 2012. Sono stati revisionati dai leader della chiesa e poi pubblicati sul sito. Secondo Richard Bushman, docente di storia alla Columbia University, si tratta di articoli piuttosto completi, senza omissioni particolari (Bushman è un mormone e in passato ha pubblicato alcuni libri e articoli in cui parlava apertamente della poligamia di Joseph Smith). Diversi commentatori hanno apprezzato lo sforzo di apertura e trasparenza compiuto dalla chiesa. Secondo Bushman si tratta di una dimostrazione di maturità da parte di tutta la comunità mormone. Da molti anni era possibile leggere su internet diversi testi, non tutti troppo affidabili, sulla poligamia di Smith e dei primi membri della chiesa. La pubblicazione degli articoli, hanno spiegato i capi della chiesa, ha avuto anche lo scopo di fornire in particolare ai mormoni più giovani un luogo “sicuro” dove conoscere la vera storia del fondatore della loro religione.
Quella compiuta nelle ultime settimane non è però un’apertura completa. La chiesa non ha dato grosso risalto alla pubblicazione degli articoli e diversi mormoni intervistati dal New York Times hanno ammesso di non saperne nulla. Al momento, gli articoli non sono linkati sulla home page della chiesa e sono raggiungibili soltanto tramite una ricerca oppure un link diretto. In futuro, comunque, le cose potrebbero cambiare: Snow, lo storico ufficiale della chiesa, ha detto che gli articoli potrebbero essere inseriti negli insegnamenti obbligatori per ogni mormone.