La poliomielite di tipo 3 è stata debellata
Non si verificano più casi da due anni, anche se in Pakistan stanno aumentando quelli di poliomielite di tipo 1 (c'entrano soprattutto i talebani)
I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) degli Stati Uniti, un’agenzia che ha il compito di tenere sotto controllo e prevenire la diffusione delle epidemie, ha annunciato che la poliomielite di tipo 3, causata da una delle tre specie del virus poliomielitico, è stata eliminata. Secondo il CDC, non si registrano casi di poliomielite di tipo 3 da due anni. L’ultimo caso è stato scoperto in Pakistan nel novembre 2012. La poliomielite è una malattia altamente contagiosa che si trasmette di solito per via orale, attraverso l’ingestione di cibo o liquidi contaminati. Il virus viene contratto principalmente da bambini con meno di cinque anni: da quel momento in poi possono passare dai tre giorni a un mese prima che si mostrino i primi sintomi, che ricordano quelli influenzali. In media in un caso su 200 l’infezione si diffonde, causando gravi danni soprattutto sul sistema nervoso, con la perdita della funzionalità dei muscoli.
Non esiste una cura contro la malattia e l’unico modo per combatterla è la diffusione del vaccino, scoperto dal medico Jonas Salk negli anni Cinquanta. Per questo motivo, negli ultimi anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha organizzato molte campagne di vaccinazione nei paesi più colpiti, con buoni risultati: il numero totale dei casi è sceso dai circa 350 mila nel 1988 ai 416 del 2013. La poliomielite di tipo 2 è stata eliminata nel 1999, mentre quella di tipo 1 rimane endemica soltanto in tre paesi: Pakistan, Nigeria e Afghanistan. In Nigeria i casi sono passati da 53 nel 2013 a sei nel 2014. Il Pakistan è un’eccezione e molti medici ed esperti dicono che nel paese la situazione rimane grave. Fino ad oggi sono stati scoperti 236 casi di poliomielite nel paese, quasi cinque volte i 59 casi scoperti nel 2013.
Uno dei problemi principali del Pakistan è che i talebani che occupano diverse zone nell’ovest del paese attaccano spesso gli operatori sanitari incaricati delle vaccinazioni (episodi del genere sono successi anche in Nigeria). La malattia si è quindi diffusa nelle zone tribali del Pakistan. Quando di recente l’esercito pakistano ha avviato un’operazione militare in queste aree, moltissime persone si sono rifugiate nel resto del paese. Se da un lato questo ha permesso di estendere le vaccinazioni, dall’altro la malattia ha iniziato a diffondersi anche in parti del Pakistan che fino a quel momento non erano state colpite.
In Afghanistan, invece, i talebani negli ultimi anni hanno permesso le vaccinazioni, contribuendo a una notevole diminuzione dei casi. L’ostilità dei fondamentalisti islamici nei confronti delle vaccinazioni contro la poliomielite deriva in parte dal timore nei confronti di tutto ciò che proviene dall’occidente, in parte da molte “teorie del complotto” secondo cui i vaccini contro la poliomielite sarebbero in realtà un modo per sterilizzare la popolazione locale oppure infettarla con altre malattie. Almeno in un caso questo teorie sembrano avere un fondamento. Prima dell’uccisione di Osama Bin Laden, la CIA collaborò con un medico pakistano per cercare una conferma della sua presenza ad Abbotabad, in Pakistan. Uno dei metodi utilizzati fu fingere una vaccinazione anti-polio per ottenere campioni di DNA dai figli di Bin Laden (il medico che collaborò con la CIA è attualmente in prigione in Pakistan).
Il fatto che la malattia sia altamente infettiva e che sopravviva in alcune zone del mondo rende molto concreto il rischio che torni a diffondersi in aree del mondo dove era scomparsa. Recentemente casi di poliomielite di tipo 2 si sono verificati in Camerun – qui la malattia è arrivata probabilmente dalla Nigeria – e in Siria e Iraq – dove sembra sia arrivata da Pakistan e Iraq.