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  • Venerdì 14 novembre 2014

Ora l’investigatore della FIFA accusa la FIFA

L'avvocato che ha indagato sui Mondiali in Russia e Qatar dice che le conclusioni assolutorie tratte dal suo rapporto si basano su «numerose ed errate rappresentazioni dei fatti»

Michael J. Garcia, Chairman of the two chambers of the new FIFA Ethics Committee speaks during a press conference at the Home of FIFA in Zurich, Switzerland, Friday, 27. July 2012. (KEYSTONE/Walter Bieri)
Michael J. Garcia, Chairman of the two chambers of the new FIFA Ethics Committee speaks during a press conference at the Home of FIFA in Zurich, Switzerland, Friday, 27. July 2012. (KEYSTONE/Walter Bieri)

Aggiornamento del 18 novembre 2014
La FIFA ha presentato in Svizzera una denuncia penale contro “singoli individui” riguardo possibili irregolarità commesse nella gara di assegnazione dei Mondiali del 2018 in Russia e del 2022 in Qatar. Secondo la federazione, si tratta di casi isolati in ambito ristretto, che non compromettono l’intero processo di assegnazione. Il procuratore generale svizzero è stato contattato perché le accuse riguardano “trasferimenti internazionali di beni con collegamenti svizzeri, che meritano comunque un approfondimento da parte delle autorità”.

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Michael Garcia, l’avvocato statunitense che ha condotto l’indagine – e compilato il rapporto da 350 pagine – sulle gare di assegnazione dei Mondiali di calcio del 2018 e del 2022, ha criticato il riassunto del suo rapporto compilato da Hans-Joachim Eckert, capo dell’ufficio legale del comitato etico della FIFA, spiegando che contiene «numerose incomplete ed errate rappresentazioni dei fatti». La FIFA ha deciso di rendere pubblico solo il riassunto di Eckert, composto da 42 pagine, a conclusione delle quali il comitato etico della FIFA ha dichiarato che nella gara di assegnazione c’erano state delle irregolarità ma «in ambito molto ristretto», e che quindi Russia e Qatar sarebbero rimaste le nazioni ospiti dei Mondiali del 2018 e 2022.

Il rapporto intero di Garcia, stando allo stesso Eckert, è stato letto interamente solo da quattro persone: gli stessi Eckert e Garcia e i loro rispettivi vice. Garcia ha detto di volere fare appello alla FIFA per il trattamento riservato al proprio rapporto, che in molti nel frattempo hanno chiesto che sia pubblicato interamente. La FIFA ha risposto dicendo di non avere ricevuto comunicazioni ufficiali riguardo le dichiarazioni di Garcia. Nel caso la sua richiesta d’appello venisse accolta, secondo Gabriele Marcotti di ESPN si creerebbe una strana situazione per cui lo stesso ufficio di cui Garcia fa parte dovrebbe condurre un’inchiesta sul suo caso, che verrebbe in seguito giudicata dallo stesso comitato etico contro cui Garcia fa causa.

Garcia è a capo dell’ufficio investigativo del comitato etico della FIFA dal luglio del 2012. È repubblicano, ha lavorato dal 1992 al 2001 come procuratore federale nel distretto sud dello stato di New York. Nel 2003 il presidente degli Stati Uniti George W. Bush lo nominò vicesegretario per l’Immigrazione. Fra il 2005 e il 2008 tornò a lavorare nel distretto di New York come procuratore.

Le indagini di Garcia sono state piuttosto difficoltose: alcune federazioni, come quella spagnola e portoghese, hanno offerto poca collaborazione alle indagini, mentre allo stesso Garcia non è stato concesso il visto per entrare in Russia per via del suo coinvolgimento nell’inchiesta contro Viktor Bout, un cittadino russo condannato negli Stati Uniti a 25 anni di carcere per traffico d’armi nel corso di un processo che secondo la Russia è avvenuto per motivi politici.

foto: KEYSTONE/Walter Bieri