Cosa succede a Tor Sapienza
Per la seconda notte consecutiva c'è stato un tentativo di assalto a un centro di accoglienza per rifugiati politici nella periferia di Roma
Tra martedì 11 e mercoledì 12 novembre a Tor Sapienza – nella periferia est di Roma, a ridosso del Grande Raccordo Anulare – c’è stato per la seconda notte consecutiva un tentativo di assalto al centro di accoglienza per rifugiati politici di viale Giorgio Morandi con conseguenti nuovi scontri con la polizia: almeno 15 persone sono rimaste ferite tra residenti e poliziotti, compreso un cameraman della trasmissione di Raidue Virus.
Il centro di accoglienza è composto da alcuni appartamenti di un palazzo di via Giorgio Morandi, è gestito dalla cooperativa sociale «Il Sorriso» e attualmente ospita 36 rifugiati politici di origine africana e bengalese. Verso le 22.30 di martedì decine di persone (molte delle quali a volto coperto) e circa 200 residenti hanno manifestato fuori dal centro con cartelli e slogan (che andavano da «I negri se ne devono andare da qui» fino a «Viva il duce» passando per «Le nostre donne vogliono sicurezza»). Sono stati lanciati sassi e bottiglie contro il palazzo (ma anche dal palazzo verso la strada, hanno denunciato i manifestanti), alcuni cassonetti sono stati incendiati e usati come barricate. La polizia è intervenuta cercando di disperdere i manifestanti e tirando dei lacrimogeni quando c’è stato un tentativo di aggirare il cordone di sicurezza. Gli scontri sono terminati poco prima di mezzanotte.
Il Corriere della Sera scrive che qualche ora prima della manifestazione e degli scontri
un minorenne straniero che dorme nel centro era stato sorpreso per la strada e preso a bastonate. La protesta e le violenze nella zona vanno comunque avanti da tempo. I manifestanti chiedono maggiore sicurezza, che il centro venga spostato e accusano i rifugiati ospitati al suo interno dell’aumento delle rapine e dei furti nel quartiere.