Gli 80 anni del Nobel a Pirandello
L'autore di "Uno, nessuno, centomila" e dei "Sei personaggi in cerca d'autore" ricevette il Nobel per la letteratura il 5 novembre del 1934
L’8 novembre del 1934 a Stoccolma, in Svezia, il drammaturgo italiano Luigi Pirandello ricevette il premio Nobel per la letteratura. La motivazione del premio fu «per il suo audace e ingegnoso rilancio dell’arte drammatica e scenica». All’epoca Pirandello aveva già scritto le sue opere più famose: “Uno, nessuno e centomila”, “Il berretto a sonagli”, “Così è (se vi pare)”, “Sei personaggi in cerca d’autore”. Da dieci anni era iscritto al Partito Fascista, aveva 67 anni e sarebbe morto due anni dopo, il 10 dicembre del 1936.
Luigi Pirandello nacque a Càvusu, un piccolo paese vicino ad Agrigento, nel 1867 (il padre era un garibaldino) e divenne famoso grazie al suo primo romanzo, “Il fu Mattia Pascal”, pubblicato nel 1904 che all’inizio non ebbe un grande successo di critica. A partire dagli anni Venti, quando in Italia era già divenuto uno scrittore famoso anche grazie alla sua collaborazione con il Corriere della Sera iniziata nel 1909, Pirandello si dedicò soprattutto al teatro. Fondò la Compagnia del Teatro d’arte e scrisse alcune delle opere teatrali più importanti del Novecento. Nel corso degli anni Venti e Trenta le sue commedie vennero messe in scena in diverse parti del mondo tra cui Broadway, negli Stati Uniti. Grazie alla notorietà acquisita Pirandello divenne uno dei drammaturghi più famosi al mondo, tanto da ottenere il premio Nobel nel 1934.
Nonostante Pirandello fosse entrato nel Partito Fascista nel 1924, chiedendo la tessera a Benito Mussolini con un telegramma molto sussiegoso, il suo rapporto con il partito non fu mai molto sereno: Pirandello ebbe numerosi scontri con diversi gerarchi e altri personaggi del regime. In particolare fu sempre molto critico nei confronti di Gabriele d’Annunzio, che il partito considerava il poeta “ufficiale” del regime. Pirandello morì a 69 anni, a causa di una polmonite i cui primi sintomi insorsero mentre assisteva a Cinecittà alle riprese del film tratto dal suo romanzo “Il fu Mattia Pascal”.