Il sito di Reuters ha chiuso i commenti
Il divieto riguarderà le pagine delle notizie, mentre si potranno commentare i post di blog ed editoriali: Reuters ha detto ai propri lettori di spostarsi sui social
Il sito internet di Reuters, una delle più importanti agenzie giornalistiche al mondo, ha comunicato ieri di avere eliminato i commenti sotto alcuni articoli pubblicati sul suo sito. Dan Colarusso, il capo del settore digitale di Reuters, ha spiegato che da ora in avanti non sarà più possibile commentare le notizie che contengono delle storie, mentre i commenti saranno ancora aperti sulle pagine dei blog e quelle degli editoriali.
Colarusso ha spiegato che «molte delle discussioni informate e articolate riguardo le notizie, così come le critiche o gli elogi, si sono spostati sui social network e i forum», che descrive come posti che «offrono la possibilità di tenere conversazioni vivaci e, cosa importante, sono tenuti in ordine dagli stessi partecipanti, che tengono alla larga chi abusa del propro privilegio di commentare». Colarusso ha successivamente suggerito di commentare liberamente le notizie sulla pagina Facebook dell’agenzia e interagendo con l’account Twitter. Per segnalare gli errori, invece, Colarusso ha detto di usare la pagina di aiuto per gli utenti.
Al momento sotto al comunicato di Reuters sono stati scritti cinque commenti: tutti negativi (un utente, però, scrive di capire la scelta dell’agenzia). Uno degli utenti ha scritto che Reuters è finita «sotto il controllo dello stato», mentre un altro ha detto che in precedenza visitava il sito unicamente per interagire con altri utenti, aggiungendo che non ci tornerà più.
Un dibattito sull’opportunità o meno di lasciare aperta una sezione dei commenti, che ad un certo punto era molto diffusa sui siti delle testate giornalistiche, va avanti ormai da alcuni anni: il sito di Popular Science, un rispettato magazine americano di divulgazione scientifica, ha chiuso i commenti circa un anno fa spiegando che «una piccola minoranza litigiosa [di commentatori] ha il potere di influenzare la percezione di un intero articolo». Alcuni magazine e siti di giornali americani hanno fatto la stessa scelta: fra questi, i magazine Quartz e Vox e il sito del Chicago Sun-Times. Il New York Times impiega nella propria sezione commenti 14 persone, di cui 7 a tempo pieno. Sasha Koren, vicedirettore della sezione delle notizie interattive, ha spiegato che i moderatori leggono i commenti uno a uno prima di decidere se approvarli, e la scelta viene fatta sulla base di criteri sviluppati negli ultimi sette anni. A differenza di molti altri siti, che aprono i commenti a decine di articoli ogni giorno, il New York Times apre i commenti su una media di 18 articoli al giorno.
In Italia, di recente, la rivista Internazionale ha apparentemente tolto la possibilità di lasciare commenti sul proprio sito, dopo averne pubblicato un aggiornamento.
foto: Pascal Le Segretain/Getty Images