Alla ricerca degli amici su Facebook
La fotografa statunitense Tanja Hollander ha viaggiato in tutto il mondo per trovare e fotografare tutte le 626 persone con cui è amica su Facebook
Tanja Hollander è una fotografa statunitense originaria di St. Louis, Missouri. Il suo ultimo importante progetto si chiama “Are you really my friend?” (“Sei davvero mio amico?”) che da un paio d’anni riceve continue attenzioni e apprezzamenti dai media internazionali. Hollander, come moltissime persone che condividono le loro informazioni personali sui social network, si è accorta di non conoscere davvero tutti gli amici che ha su Facebook. Alla fine del 2010 ha deciso così di cominciare a viaggiare e fotografare tutte le 626 persone – residenti in 43 stati americani e 5 paesi stranieri – con cui aveva “fatto amicizia” fino a quel momento. Hollander ha viaggiato una media di due settimane al mese: ha fotografato i suoi amici di Facebook nelle loro rispettive case.
Durante un evento organizzato nell’ottobre del 2012, Hollander ha spiegato come è nata l’idea del progetto. Ha detto che un paio di anni prima, alla fine del 2010, stava chattando su Facebook con un amico che lavorava a un film a Giacarta, in Indonesia. Allo stesso tempo stava scrivendo a mano una lettera a un altro amico che si trovava in Afghanistan. Hollander ha pensato a come queste due persone fossero entrambe molto importanti per lei, nonostante appartenessero a pezzi diversi della sua vita. Ha cominciato così a scorrere la lista dei suoi amici in Facebook e si è accorta che erano di tutto il mondo. Poi ha pensato alla storia della fotografia, ai ritratti e a Robert Frank, importante e influente fotografo americano autore di “The Americans” (1958), un libro di ritratti prodotto durante un lungo periodo di viaggio che descriveva la complicata società americana dell’epoca. Hollander ha raccontato: «Decisi che sarei partita e sarei andata a fotografare tutti i miei 626 amici su Facebook nelle loro case, dovunque fossero nel mondo».
Tanja Hollander spiega il suo progetto
Tutte le fotografie sono state realizzate con una Hasselblad, una macchina fotografica tradizionale. Hollander non ha quindi lavorato in digitale. «Non è un “ritorno” alla pellicola, perché non l’ho mai lasciata. Ho sempre fotografato in analogico, ed è buffo perché si tratta di un progetto super-tecnologico, e io non sono ferratissima con la tecnologia, finisce sempre che do di matto anche solo per usare Photoshop», ha detto Hollander. Per non imbarazzare o intimidire i soggetti delle foto, Hollander ha viaggiato senza trasportare strumenti di supporto per il suo lavoro come kit di luci o altro.