Le Monde scarica Hollande
Il più importante quotidiano francese ha pubblicato un pesante editoriale sul presidente francese, sempre più impopolare e accusato di essere "terribilmente insicuro"
Le Monde, probabilmente il più importante e famoso quotidiano francese, di orientamento di centrosinistra, ha pubblicato con grande evidenza venerdì 7 novembre un editoriale piuttosto duro nei confronti del presidente francese François Hollande, in seguito alla sua recente intervista televisiva andata in onda giovedì sera e con la quale ha fatto il punto del suo mandato presidenziale. Secondo il giornale, Hollande ha tre seri problemi: uno d’immagine, uno di credibilità e uno per i risultati finora raggiunti.
A Hollande viene riconosciuto di essere un presidente capace di ascoltare e di confrontarsi con le attese e le speranze dei francesi, e di avere ammesso gli errori compiuti finora alla guida del paese. Il problema, scrive Le Monde, è che nel fare tutto questo è apparso come un presidente ordinario, un uomo qualunque: “il contrario di quel misto di autorità e di capacità di amministrare il potere che i francesi continuano ad aspettarsi dal capo dello Stato”. Hollande vorrebbe apparire come una persona in grado di unire e proteggere la nazione “ma rimane terribilmente insicuro”, si legge nell’editoriale.
Le Monde ricorda che Hollande è diventato molto impopolare: appena il 12 per cento dei francesi approva la sua azione di governo, il dato più basso mai registrato da un presidente francese negli ultimi decenni. La sua impopolarità viene definita dal giornale “senza fondo” e vengono espressi dubbi sulla sua capacità di ribaltare la situazione. Durante l’intervista di giovedì, Hollande ha rivendicato alcuni dei risultati raggiunti per quanto riguarda l’economia, ma non è stato in grado di fornire un piano concreto e convincente sulle cose che potrà fare nella seconda metà del suo mandato.
La situazione economica in Francia è ancora complicata ed esposta agli effetti della crisi, e la disoccupazione continua a essere sopra il 10 per cento. Durante la sua intervista, Hollande ha annunciato che non si ricandiderà nel 2017 se non sarà riuscito a fare diminuire il tasso di disoccupazione, ma Le Monde ricorda che anche su questi temi il presidente non ha saputo spiegare cosa intende fare per migliorare le cose. E d’altra parte ricandidarsi nel 2017 con questo livello di impopolarità e il tasso di disoccupazione in crescita sarebbe stato comunque scellerato, promessa o non promessa.
Le Monde è critico nei confronti di Hollande anche per quanto riguarda il suo programma, scrivendo che il presidente “non ha saputo spiegare con forza una riforma così importante come quella della revisione dei poteri assegnati alle regioni, attualmente in discussione”. La riforma potrebbe essere “una risorsa potente per modernizzare il paese”, ma è per ora “un mantra” privo di specifiche volontà di cambiamento. Un certo immobilismo nell’azione di governo viene percepito come indecisione dall’opinione pubblica e questo contribuisce alla scarsa popolarità di Hollande.
L’editoriale di Le Monde si conclude riconoscendo a Hollande di avere provato a cambiare “il software” della sinistra per adattarlo meglio alla modernità, alle sfide dei giorni nostri. Sapeva però di non avere una maggioranza solida a sufficienza per farlo e ha quindi provato a fare una rivoluzione a piccoli passi, “in qualche modo come quelli di un granchio”. Ma questa soluzione “non convince”.