L’arresto del sindaco di Iguala
Insieme alla moglie era latitante da due settimane: è stato trovato a Città del Messico, è accusato di essere il mandante della sparizione dei 43 studenti e ha una storia "complicata"
Martedì 4 novembre il sindaco della città messicana di Iguala, José Luis Abarca, e sua moglie, María de los Ángeles Pineda, sono stati arrestati nella periferia di Città del Messico con l’accusa di essere responsabili della sparizione dei 43 studenti messicani risalente al 26 settembre scorso. I due erano ricercati da diversi giorni, e per la loro cattura erano stati offerti 120mila dollari di ricompensa. Le autorità messicane sperano ora di riuscire a ottenere da loro nuove informazioni sulla sorte degli studenti scomparsi, una vicenda che nelle ultime settimane si è trasformata in un caso nazionale, ripreso dai più importanti media messicani ma anche internazionali.
Le accuse contro il sindaco e la moglie erano state rese pubbliche il 23 ottobre scorso, quando il procuratore generale del Messico, Jesús Murillo Karam, aveva detto che era stato il sindaco a dare l’ordine di bloccare gli autobus su cui viaggiavano gli studenti appena prima di essere arrestati dalla polizia, e poi sparire. Da allora il sindaco e la moglie erano latitanti. Riguardo il loro arresto, El País ha scritto: «La coppia – che negli ultimi due anni impose un regno del terrore a Iguala e il cui matrimonio era alimentato da una sete di potere che ha finito per trasformarsi in una voragine di violenza senza paragoni in Messico – è stata arrestata all’alba mentre dormiva serenamente in una casa coi vetri rotti al 27 Anenue di Jalisco, nel quartiere popolare di Iztapalapa» di Città del Messico.
Esta es la casa en Iztapalapa donde fueron capturados Abarca y su esposa | pic.twitter.com/ryTCuIstKt
— Manuel Gallegos (@Manuel_GX) 5 Novembre 2014
La storia degli studenti scomparsi e le successive scoperte da parte della polizia messicana sono assurde e incredibili. Uno dei punti su cui la polizia si è concentrata di più è il legame fra l’amministrazione di Iguala e i cartelli del narcotraffico: uno dei leader del cartello Guerreros Unidos, Sindronio Casarrubias Salgado, ha detto alla polizia che il sindaco e la moglie erano a capo della cupola locale dell’organizzazione. Secondo una ricostruzione di El País, la collaborazione tra i due e Guerreros Unidos ha favorito l’ascesa sociale della coppia: in pochi anni, i due «passarono dal vendere sandali e cappelli di paglia a dirigere un piccolo impero immobiliare a Iguala».
Il quotidiano spagnolo racconta che nel 2012, appoggiato dai vertici locali del Partido de la Revolución Democrática (PRD) – un partito politico messicano di sinistra e dalle elezioni del 2012 il secondo partito del Messico – José Luis Abarca divenne sindaco di Iguala, la terza città dello stato di Guerrero, il più violento e povero del paese. Abarca, che fu eletto sindaco senza alcuna esperienza politica – consegnò la polizia municipale di Iguala in mano al cartello Guerrors Unidos: da quel momento i narcotrafficanti cominciarono a nominare direttamente i poliziotti. Abarca fu anche accusato di eliminare i suoi avversari politici, come l’ingegnere Arturo Hernández Cardona, leader di Unidad Popular (un movimento di difesa dei diritti dei contadini). Dopo una lite con il sindaco, Hernández Cardona fu torturato e assassinato insieme ad altri dirigenti della sua organizzazione. Secondo la testimonianza di un sopravvissuto, fu Abarca in persona a sparare a Hernández Cardona.
il sindaco di Iguala, José Luis Abarca, e sua moglie, María de los Ángeles Pineda, in una foto dell’8 maggio 2014
In questa storia va poi inserita la moglie di Abarca e il ruolo che ha avuto in tutte queste vicende. María de los Ángeles Pineda è sorella di due narcotrafficanti che fondarono nelle fasi iniziali il cartello di Guerreros Unidos e che furono poi assassinati in circostanze poco chiare. A lei era stata affidata la gestione finanziaria dei rapporti con Guerreros Unidos: negli ultimi due anni era anche riuscita a diventare consigliere statale del PRD e a ottenere la direzione di un organismo municipale di assistenza sociale. Prima di essere arrestata, aveva espresso la volontà di candidarsi alle elezioni municipali a Iguala nel 2015. Il giorno della sparizione dei 43 studenti messicani, Pinada aveva organizzato un evento per presentare la sua candidatura: gli autobus con a bordo gli studenti erano diretti proprio verso il luogo dell’evento.
Nonostante l’enorme potere accumulato nel corso degli ultimi due anni – oltre che le diciassette proprietà immobiliari a Iguala, una fattoria, un centro commerciale che porta il nome di Abarca – il sindaco e la moglie sono stati trovati a un’ora di macchina dal centro di Città del Messico, in uno dei quartieri più degradati e pericolosi della capitale, Iztapalapa. La zona, conosciuta anche come Santa María Aztahuacán, è fatta di case umili, con pavimento e pareti in cemento e tetti in lamiera. Al piano terra sono stati trovati sette cani, una scopa quasi nuova appoggiata alla porta e quattro paia di jeans, gli unici segni che mostravano che la casa era abitata da qualcuno. Dalle prime ricostruzioni sembra che la polizia sia stata avvisata da qualche vicino del sindaco e della moglie.