La storia della prima immagine digitale
Nel 1957 un informatico che lavorava per il governo degli Stati Uniti prese una foto di famiglia e ne fece una scansione con il primo rudimentale scanner esistente
Negli anni Cinquanta Russell Kirsch, un ingegnere informatico statunitense, lavorava al National Bureau of Standards, un’agenzia governativa che si occupa dello sviluppo e della gestione delle tecnologie (esiste ancora oggi, con il nome di National Institute of Standards and Technology, NIST). Nel 1957, in pratica, Kirsch era una delle poche persone negli Stati Uniti a poter lavorare con l’unico computer programmabile esistente, e in primavera fu il primo a digitalizzare una fotografia con uno scanner: prese una foto di sé stesso mentre reggeva in braccio suo figlio di tre mesi, Walden, e la ritagliò in modo da tenere soltanto il volto del figlio. Il magazine statunitense Atlantic ha raccolto alcuni pezzi della storia di quella immagine in bianco e nero, che – per l’importanza che poi ebbe negli sviluppi della fotografia digitale – nel 2003 fu anche inserita dal magazine Life nella lista delle “100 fotografie che hanno cambiato il mondo”.
Walden Kirsch nella prima fotografia digitale acquisita tramite scanner nel 1957.
(L’immagine si ingrandisce con un clic)
All’epoca in cui la foto fu scattata e poi digitalizzata, Kirsch e i suoi colleghi avevano sviluppato solo da qualche anno il primo computer, lo Standards Eastern Automatic Computer (SEAC). In un’intervista del 2007, Kirsch spiegò che il computer serviva per operazioni molto più importanti e complesse, come quelle relative ai calcoli riguardo le armi termonucleari, e in genere per calcoli numerici, algebrici e geometrici. Disse anche che la storia dei computer è piena di persone che, avendo accesso alle macchine, a volte le utilizzavano per interessanti esperimenti che delle organizzazioni non avrebbero probabilmente approvato, poiché consapevoli dei costi.
Per acquisire l’immagine di suo figlio Walden, Kirsch utilizzò un primo rudimentale scanner a tamburo, che scomponeva idealmente l’immagine in piccoli quadrati e trasmetteva e traduceva in forma binaria – 1 o 0 – l’informazione contenuta in ciascuno di quei piccoli quadrati (pixel).
(Un ingrandimento della foto di Walden Kirsch)
L’immagine digitale di Walden Kirsch aveva una dimensione di 176 pixel per lato. La dimensione della fotografia acquisita era di cinque centimetri per cinque. La profondità era di un solo bit per pixel, e la foto era stata acquisita in bianco e nero, senza scala di grigi.
Il ricercatore R.B. Thomas, del National Bureau of Standards (NBS), con il SEAC scanner usato per la prima scansione digitale nel 1957.
Kirsch ha 85 anni e vive in Oregon. Lavora ancora con il computer, insieme alla moglie, prevalentemente per analizzare dipinti e cercare di definire i processi artistici tramite cui vengono creati. Suo figlio Walden lavora nelle comunicazioni per l’azienda Intel dopo una carriera da giornalista televisivo.