Oltre a tenere la postura giusta e lo sguardo fisso sui giudici: tutto abbastanza ipnotico da diventare virale su TikTok

Per vincere una gara di bestiame bisogna essere serissimi

Fasi, passaggi, in balia dei destini e di altro da noi

Una canzone dei Delines

È la più vista su Netflix in decine di paesi, e ha dato improvvisa rilevanza ai temi di cui parla, arrivando al parlamento britannico

Era un po’ che una serie non aveva l’impatto di “Adolescence”

La sua società Plan B è diversa da quelle gestite normalmente dagli attori, e probabilmente l'avete già vista in molti titoli di testa

Brad Pitt produce film a tutto spiano

Andare in Turchia per farne uno è diventato normale, grazie ai prezzi accessibili e alle persone che raccontano le loro esperienze sui social 

C’è sempre meno stigma sui trapianti di capelli

Eravamo in un altro mondo di pensieri e aspettative


Un’altra canzone di Michael Giacchino

Si trova in Finlandia e l'ha pensata l'artista Agnes Denes ispirandosi tra le altre cose anche a un ananas 

Una foresta che è un’opera d’arte

Una sassofonista bolognese che l’ha intitolato come un meme ambientalista, con fatalismo ma anche una certa leggerezza

Un disco di Laura Agnusdei

Nelle selezioni italiane per il Bocuse d'Or, la più importante del mondo, non ci sono colpi di scena o “mistery box” e si valutano anche sprechi e pulizia

Le vere gare di cucina non sono come MasterChef

Come hanno fatto Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint a liberarsi dei loro ruoli in "Harry Potter", ora che sono aperti nuovi casting per la serie tv 

Iniziare a recitare come Harry, Ron e Hermione

L'ingegnere che aveva teorizzato il modo in cui le app attirano costantemente la nostra attenzione ha scritto un saggio per aiutarci a liberarcene

Come diventare indistraibili

Che fare con quel vecchio pacco di farina trovato nel fondo della dispensa? 

La vera data di scadenza degli alimenti

<p>Secondo i ricercatori dell&#8217;<em>International Group for Historic Aircraft Recovery</em> (TIGHAR) un frammento di alluminio recuperato nel 1991 a Nikumaroro, un atollo disabitato nel sud-ovest del Pacifico, <a href="http://news.discovery.com/history/us-history/aluminum-fragment-appears-to-belong-to-earharts-plane-141028.htm">appartiene con un alto grado certezza</a> all&#8217;aereo di <a href="https://www.ilpost.it/2012/07/24/chi-era-amelia-earhart/">Amelia Earhart</a>, pioniera dell&#8217;aviazione scomparsa sopra l&#8217;Oceano Pacifico il 2 luglio 1937 durante il suo tentativo di fare il giro del mondo.</p>
<p><img class="alignleft size-medium wp-image-819615" alt="22V1insitu" src="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/10/22V1insitu-400x337.jpg" width="60%" srcset="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/10/22V1insitu-400x337.jpg 400w, https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/10/22V1insitu.jpg 450w" sizes="(max-width: 400px) 100vw, 400px" />Il gruppo indaga da tempo su quell&#8217;ultimo volo: il <a href="http://news.discovery.com/history/us-history/where-amelia-earhart-plane-fragment-came-from-photos-141028.htm">frammento</a> è un pannello di alluminio che era stato sistemato come espediente per una riparazione durante uno scalo di otto giorni dell&#8217;aviatrice a Miami su uno dei finestrini del suo aereo, un bimotore Lockheed Electra: c&#8217;è anche una <a href="http://news.discovery.com/history/us-history/aluminum-fragment-appears-to-belong-to-earharts-plane-1410281.htm">foto</a> – datata martedì 1 giugno 1937 – che mostra quella macchia lucida di metallo appena installata. Il pannello <a href="http://tighar.org/Projects/Earhart/Archives/Research/Bulletins/73_StepbyStep/73_Step_by_Step.html">presenta una serie di caratteristiche</a> e «un&#8217;impronta digitale» che lo collegherebbero all&#8217;aereo. Questo fatto, se confermato, spiegherebbe anche le circostanze ancora poco chiare della morte di Earhart.</p>
<p><img class="aligncenter size-medium wp-image-819619" alt="earhart-02-141028" src="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/10/earhart-02-141028-400x262.jpg" width="60%" srcset="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/10/earhart-02-141028-400x262.jpg 400w, https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/10/earhart-02-141028.jpg 670w" sizes="(max-width: 400px) 100vw, 400px" />Nel 1936 Amelia Earhart, già famosa per un volo transatlantico del 1928, iniziò a pianificare un’altra impresa molto ambiziosa: il giro del mondo in aereo. Dopo un primo tentativo che non andò a buon fine, nel 1937 Earhart ci riprovò. Andò tutto bene fino alla Nuova Guinea, dove la squadra di Earhart arrivò dopo aver percorso 22mila chilometri. Il 2 luglio del 1937 Earhart partì da Lae in Nuova Guinea per raggiungere l’Isola di Howland, un piccolo atollo praticamente nel mezzo dell’oceano Pacifico. Nei pressi dell’isola c’era una motovedetta della Guardia costiera statunitense, che avrebbe dovuto dare le indicazioni via radio per effettuare l’atterraggio sull’atollo. A causa di alcuni problemi tecnici, le comunicazioni via radio tra l’imbarcazione e l’aereo furono disastrose e l&#8217;aereo non diede più alcun segnale. Le ricerche nei giorni seguenti non portarono a nessun risultato. Furono spese enormi risorse per l’epoca, ma i sistemi di ricerca erano rudimentali e le ricerche furono un fallimento. La morte di Earhart fu formalmente dichiarata il 5 gennaio del 1939.</p>

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<p>«Questa è la prima volta che un artefatto trovato su Nikumaroro ha un collegamento diretto con Amelia Earhart», ha detto il capo della squadra di ricerca. E questo potrebbe dimostrare che, contrariamente a quanto generalmente si è finora creduto, Earhart e il suo navigatore, Fred Noonan, non sono affondati nell&#8217;Oceano Pacifico, ma sono atterrati sulla barriera corallina di Nikumaroro e sono poi morti come naufraghi sull&#8217;atollo. Nel corso di dieci diverse spedizioni archeologiche a Nikumaroro il gruppo di ricercatori ha infatti scoperto una serie di manufatti che forniscono forti prove della presenza di naufraghi.</p>
<p>Inoltre, un&#8217;anomalia rilevata con il sonar al largo dell&#8217;atollo potrebbe corrispondere addirittura al relitto dell&#8217;aereo di Amelia Earhart. L&#8217;oggetto rilevato poggia ad una profondità di circa 180 metri e da una prima analisi corrisponde per dimensione e forma alla fusoliera dell&#8217;Electra. Nel giugno del 2015, i ricercatori torneranno a Nikumaroro per indagare sul possibile relitto e sulle reliquie di un campo di sopravvivenza.</p>

Cultura

aeroplani

Amelia Earhart

aviazione

donne

storia del volo

Undated picture taken in the 30' s of American female aviator Amelia Earhart looking trough the cockpit window of her plane. Amelia Earhart was the first woman to fly the Atlantic as a passenger, in 1928, and followed this by a solo flight in 1932. In 1935 she flew solo from Hawaï to Califofrnia. In 1937, with Fred Noonan, they set out to fly round the world, but their plane was lost over the Pacific, 02 July. (Photo credit should read STAFF/AFP/Getty Images)

<p>Amelia Earhart in Irlanda (Topical Press Agency/Getty Images)</p>


<p>L'attrice June Travis con Amelia Earhart, 1935 circa (Hulton Archive/Getty Images)</p>


<p>Amelia Earhart, Francia 1930 (STAFF/AFP/Getty Images)</p>


<p>Amelia Earhart, 1930 (STAFF/AFP/Getty Images)</p>


<p>Amelia Earhart nel 1928. (Getty Images)</p>


Ameila Earhart 

Un pannello trovato su un atollo disabitato appartiene probabilmente all'aereo della grande aviatrice scomparsa sopra il Pacifico nel 1937: e sembra ci sia dell'altro sott'acqua

Hanno trovato l’aereo di Amelia Earhart?

Hanno trovato l’aereo di Amelia Earhart?

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Hanno trovato l’aereo di Amelia Earhart?

Hanno trovato l’aereo di Amelia Earhart?

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