Un razzo Antares è esploso durante il lancio
Il lanciatore costruito da una società privata doveva portare in orbita materiali per la Stazione Spaziale Internazionale per conto della NASA: non ci sono feriti - video
Il razzo lanciatore Antares, sviluppato dall’azienda spaziale privata Orbital Sciences Corporation, è esploso alle 23:22 (ora italiana) di martedì pochi secondi dopo il lancio presso la Wallops Flight Facility, una base di lancio in Virginia negli Stati Uniti gestita dalla NASA. Le cause tecniche dell’esplosione non sono ancora note: il razzo doveva portare in orbita il modulo da trasporto Cygnus, contenente materiale per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Non ci sono notizie di feriti, la partenza del razzo era stata ritardata di un giorno, in seguito all’avvicinamento eccessivo di una barca nei pressi della rampa di lancio, che si trova a poche decine di metri dalla costa.
Orbital Sciences è una delle due società private che ha ottenuto un contratto con la NASA per trasportare rifornimenti, materiali per esperimenti e altri oggetti verso la Stazione Spaziale Internazionale, da quando è stato ritirato il programma degli Space Shuttle (l’altra società si chiama SpaceX). Quello di oggi doveva essere il terzo volo degli otto previsti, sulla base del contratto da 1,9 miliardi di dollari firmato con la NASA.
Antares era stato di recente modificato, con alcuni aggiornamenti per potenziare uno dei suoi motori. Sulla sua sommità aveva la capsula Cygnus, contenente circa 2.290 chilogrammi di materiali da portare sulla ISS. A bordo aveva strumentazioni molto costose per realizzare diversi esperimenti, compreso uno per studiare il comportamento delle meteore quando entrano in contatto con l’atmosfera terrestre. Una volta raggiunta l’orbita, la capsula avrebbe dovuto compiere una serie di manovre di avvicinamento per l’attracco alla Stazione previsto per il prossimo 2 novembre. Verso la ISS sono previsti nuovi trasporti a breve, gli astronauti a bordo non rischiano quindi di restare senza rifornimenti.
Frank Culbertson, vicepresidente esecutivo di Orbital Sciences, ha detto che “speriamo di capire che cosa è successo in tempi brevi e di rimettere le cose a posto”. Ha poi aggiunto che nelle imprese spaziali cose di questo tipo sono già accadute in passato e che i soggetti coinvolti sono sempre riusciti a riprendersi “e noi faremo altrettanto”.
Sarà necessario del tempo prima che possano essere identificate con chiarezza le cause dell’incidente. Alcuni esperti ritengono che il problema possa essere stato causato da un malfunzionamento dei motori AJ-26 montati sul razzo. Si tratta di sistemi sviluppati ai tempi delle imprese spaziali dell’Unione Sovietica: sono stati aggiornati e risistemati, ma a inizio anno durante un test si era già verificata un’esplosione proprio a causa di questi motori. È comunque ancora presto per arrivare a simili conclusioni, hanno ricordato gli analisti.
L’area dell’incidente è stata isolata per raccogliere più facilmente dati e informazioni sul lancio, per capire che cosa sia andato storto. Non è ancora chiaro se l’incidente potrà influire in qualche modo sulla Expedition 42/43, che dovrebbe portare tre nuovi astronauti sulla ISS a fine novembre, compresa l’italiana Samantha Cristoforetti.