Si vota il nuovo parlamento in Ucraina
La coalizione del presidente Poroshenko è in vantaggio nei sondaggi, i partiti filo-russi sono quasi spariti: intanto nell'est del paese c'è ancora la guerra (e non si andrà a votare)
Domenica 26 ottobre in Ucraina si vota per le elezioni parlamentari anticipate mentre nell’est del paese i ribelli filo-russi e l’esercito ucraino continuano a combattere nonostante il cessate il fuoco. Le elezioni anticipate si sono rese necessarie lo scorso 25 agosto, quando il presidente Petro Poroshenko, eletto a maggio, ha sciolto il parlamento con tre anni di anticipo. Molti politici ucraini accusavano diversi parlamentari di essere ancora filo-russi e sostenitori dell’ex presidente Viktor Yanukovych, deposto lo scorso febbraio a seguito delle proteste in piazza Indipendenza a Kiev. Yanukovich al momento si trova in Russia e il suo partito non parteciperà alla elezioni. Tre partiti di suoi ex-alleati, però, si contenderanno il voto degli ucraini più vicini alla Russia nel sud e nell’est del paese.
Gli altri partiti principali sono il Blocco di Poroshenko, un’alleanza che appoggia l’attuale presidente e che viene data attorno al 25 per cento (in vantaggio su tutti gli altri partiti); il Fronte Popolare del primo ministro Arseniy Yatsenyuk; e l’Unione Pan-Ucraina “Patria” dell’ex primo ministro Yulia Tymoshenko. Sono tutti e tre gruppi nazionalisti e vicini all’Europa. Alle elezioni parteciperanno anche formazioni di destra ed estrema destra come il Partito Radicale e Svoboda (quest’ultima, secondo i sondaggi, dovrebbe ottenere attorno al 3 per cento dei voti). La metà dei 450 seggi del parlamento sarà assegnata con un sistema completamente proporzionale che prevede una soglia di sbarramento al cinque per cento.
Altri 198 seggi saranno assegnati tramite collegi uninominali. Ventisette seggi rimarranno vacanti perché si trovano collegati a collegi della Crimea, annessa dalla Russia lo scorso marzo, o in Ucraina orientale. In tutto non andranno a votare circa tre milioni di ucraini. I ribelli filo-russi hanno annunciato elezioni nelle zone controllate per il 3 novembre. Il governo ucraino ha chiesto alla Russia di non riconoscere la consultazione, ma la richiesta non è ancora stata accolta. Secondo la Commissione elettorale ucraina, circa 2.300 osservatori internazionali si sono registrati per monitorare lo svolgimento delle procedure elettorali.
In Ucraina orientale gli scontri sono cominciati lo scorso aprile, quando gruppi di ribelli separatisti filo-russi hanno occupato edifici governativi e si sono scontrati con l’esercito. Nel corso delle settimane le violenze sono diventate una vera e propria guerra con l’uso di aerei, carri armati e artiglieria. I ribelli sono stati riforniti e armati dalla Russia (moltissimi combattenti sono ex-militari e volontari russi). Almeno 3.700 persone sono morte negli scontri e diverse centinaia di migliaia hanno dovuto abbandonare le loro case. Circa 300 persone sono state uccise dal 5 settembre, quando è stato firmato un cessate il fuoco che le due parti non hanno sempre rispettato.