Le 15 capitali più difficili del mondo
Sono tempi globalizzati in cui ne sapete un sacco, o tempi in cui la geografia non la sa più nessuno? Un test per geografi competitivi
Una volta, quando la geografia era nozionistica, la prima cosa da sapere erano “le capitali”. Le chiedevano a scuola, in famiglia si facevano i quiz durante i viaggi e le vacanze di Natale (il Trivial Pursuit non c’era), e gli stati indipendenti erano meno di oggi. Poi ci fu un felice periodo di geografia “umana” nelle scuole, si capì che sapere la geografia era la cosa più simile a capire il mondo e come funziona, e le capitali divennero un pezzo significativo della comprensione della storia e dell’attualità dei vari paesi del mondo. Certe erano difficilissime da ricordare già allora – e strane da dire: Ouagadougou, Nouakchott, Ulan Bator, Bujumbura, altre erano favorite dall’essere citate nei telegiornali: Vientiane, Maputo, Kigali. Infine, la geografia passò di moda nelle scuole e venne ritenuta superflua nel tempo delle mappe su Google, e oggi un ragazzino medio sa una capitale su venti e un adulto meno ancora.
Poi però ci sono i lettori del Post, di cui conosciamo le competenze e le attenzioni, e ci sono certi fanatici competitivi in giro che si fregiano di conoscere Honiara, capitale delle Isole Salomone. Per loro, abbiamo messo insieme una lista di capitali davvero difficili (senza infierire con quelle degli stati più piccoli, arcipelaghi, isolette) e qualche informazione in più: ché siamo a favore del nozionismo sì, ma di molto nozionismo. Provate a indovinare prima di cliccare.