Migranti marocchini e campi da golf, alla barriera di Melilla
Una ong ha fotografato un'immagine simbolica della barriera tra Spagna e Marocco che ogni giorno molti cercano di scavalcare
Ci sono due realtà molto diverse fra le barriere che costituiscono il confine tra l’oasi territoriale di Melilla, in Spagna, e il Marocco. Ogni anno migliaia di persone arrivano a Melilla da tutta l’Africa per cercare di raggiungere l’Europa scavalcando questa barriera: molti di loro passano mesi a vivere in campi di fortuna dal lato marocchino, aspettando l’occasione giusta per tentare di buttarsi dall’altra parte. Mercoledì 22 ottobre duecento persone circa hanno tentato di scavalcare la barriera dal Marocco verso Melilla: secondo il ministro degli Interni spagnolo, Jorge Fernandez Diaz, 20 persone ci sono riuscite mentre un’altra settantina sono rimaste arrampicate sulla cima della barriera per molte ore.
La barriera, dal lato spagnolo, dà su un campo da golf: un’organizzazione non governativa spagnola che sostiene i diritti umani dei migranti – si chiama Pro.De.In – ha notato il gruppo che cercava di scavalcare e ha scattato delle foto piuttosto iconiche mentre alcuni spagnoli stavano giocando una tranquilla partita di golf. «Mi è sembrato un buon momento per fare una foto che fosse simbolica», ha detto José Palazòn, che ha scattato la foto. «Riflette perfettamente la situazione: le differenze che esistono qui e tutto ciò che di brutto avviene di là».
In questi giorni Pro.De.In ha diffuso un altro video che mostra alcuni marocchini ricacciati indietro dalla polizia spagnola: uno di questi viene colpito ripetutamente con il manganello dai poliziotti. Il ragazzo cade a terra e viene trascinato di nuovo verso il confine marocchino, senza riprendere conoscenza. La delegazione del governo spagnolo a Melilla ha difeso le azioni della Guardia Civil, la polizia spagnola, affermando che il video è parziale e manipolato; le organizzazioni per i diritti umani hanno chiesto di investigare il caso.