Le ultime da Ottawa
La polizia ha rimosso il perimetro di sicurezza attorno al Parlamento, la stampa sta facendo circolare quelli che crede siano il nome e la storia dell'attentatore
Mercoledì 22 ottobre a Ottawa, la capitale federale del Canada, un uomo armato con un fucile ha sparato a un soldato davanti al National War Memorial, il monumento ai caduti, uccidendolo. L’uomo, poi, è salito su una macchina – una Toyota Corolla senza targhe – e si è diretto verso il Parlamento, a un isolato da lì. È entrato senza incontrare particolari resistenze: una volta dentro è stato ucciso durante la sparatoria con la polizia e i responsabili della sicurezza. Due agenti sono rimasti lievemente feriti. Dopo ore di incertezze e notizie confuse, in cui la polizia diceva di stare investigando su più sparatorie e cercando più persone, il perimetro di sicurezza attorno al Parlamento è stato rimosso: giovedì mattina la polizia di Ottawa ha fatto sapere che non si stanno cercando altre persone e l’attentatore ha agito da solo.
Il soldato ucciso è il caporale Nathan Cirillo, 24 anni, un figlio di 6: come tutti i soldati impegnati in attività cerimoniali – Cirillo era di guardia al monumento ai caduti – la sua arma era scarica. Dopo l’attacco è stato soccorso inizialmente dai passanti – ci sono fotografie che mostrano una donna in abiti civili praticargli la respirazione artificiale – ma è morto una volta portato in ospedale. L’attentatore è stato ucciso dal sergeant-at-arms del Parlamento, una specie di commesso responsabile della sicurezza dell’aula e dalle molte funzioni cerimoniali: si chiama Kevin Vickers, ha 58 anni e ha preso la pistola dal suo ufficio quando ha saputo dell’ingresso dell’uomo armato (molti parlamentari e giornalisti canadesi lo hanno definito “modern-day hero”).
La polizia non ha ancora diffuso l’identità dell’attentatore ma tutte le testate canadesi sostengono – citando fonti locali e intelligence statunitense – che si chiamasse Michael Zehaf Bibeau, che avesse 32 anni e che fosse un canadese recentemente convertito all’Islam, con precedenti penali per reati minori (rapina, possesso di droga e farmaci) e il cui passaporto era stato recentemente ritirato per evitare che potesse unirsi allo Stato Islamico in Iraq o in Siria. Su Twitter circola anche una sua presunta foto, diffusa dagli account che normalmente fanno girare la propaganda dell’IS.
Il primo ministro del Canada, Stephen Harper, ha rivolto un discorso alla nazione in serata: «Il Canada non sarà mai intimidito. Quello che è successo rafforzerà la nostra risolutezza e raddoppierà i nostri sforzi». Harper ha condannato il «brutale e violento attacco» e «l’omicidio a sangue freddo» del soldato Nathan Cirillo, e ha detto che il governo prenderà «tutte le misure necessarie» per tenere i canadesi al sicuro. Harper sembrava visibilmente turbato, scrive il National Post.
Quello di Ottawa è stato il secondo attacco in pochi giorni a un soldato canadese. Lunedì 20 ottobre a Saint-Jean-sur-Richelieu – nella provincia del Québec – un altro soldato è stato investito e ucciso (e un altro è stato ferito) nel parcheggio di un centro commerciale vicino a una base militare a Montréal. L’uomo alla guida della macchina era scappato, prima di essere inseguito e infine ucciso dalla polizia. Il governo ha collegato il caso all’estremismo islamico: secondo il primo rapporto investigativo diffuso dal governo era un convertito all’Islam “radicalizzato”. La polizia ha detto che faceva parte di un gruppo di 90 persone che le autorità stavano sorvegliando, perché potenzialmente intenzionate ad andare all’estero per unirsi a gruppi di militanti islamici. Il Canada è uno dei paesi alleati negli Stati Uniti negli attacchi militari contro lo Stato Islamico in Iraq e in Siria.