Tre reportage fotografici italiani sul mondo
Uno sui tossicodipendenti in Siberia, uno sugli scontri a Kiev e un altro sul genocidio in Guatemala: tutti esposti in questi giorni a Lodi
Una sezione del Festival della Fotografia Etica di Lodi – che si terrà dal 17 al 19 ottobre e poi dal 24 al 26 ottobre – si intitola Lo sguardo dei fotografi italiani sul mondo: espone tre progetti di tre fotografi italiani che hanno raccontato alcune importanti notizie o storie rilevanti di altri paesi.
The Road of Revolution di Sandro Maddalena è dedicata alle proteste in piazza Indipendenza a Kiev, in Ucraina, iniziate nel novembre 2013 e che hanno portato alla fuga del presidente filo-russo Viktor Yanukovych. Maddalena è nato nel 1984 in provincia di Napoli e dal 2010 lavora come freelance per agenzie come AFP e Nur Photo Agency; le sue fotografie sono state pubblicate in riviste e giornali nazionali e internazionali. Nel febbraio del 2014 ha raccontato le proteste e gli scontri tra manifestanti ed esercito a Kiev, poi si è spostato a Donetsk e nelle regioni separatiste dell’Ucraina orientale. Al momento si sta occupando di un progetto fotografico a lungo termine dedicato all’Ucraina: le sue foto si possono guardare qui.
Krokodil tears – Lacrime di coccodrillo è invece il titolo del progetto di Emanuele Satolli, fotografo nato nel 1979. Il reportage racconta la dipendenza da Krokodil in una città siberiana di mezzo milione di abitanti, di cui circa 40.000 sono tossicodipendenti. La Krokodil è una droga fatta in casa e diffusa soprattutto nelle periferie tra chi non può permettersi l’eroina. L’effetto di una dose dura circa 40 minuti e spesso chi ne è dipendente trascorre il tempo chiuso in casa, a produrre e poi iniettarsi la droga. Ha effetti devastanti sul tessuto muscolare, sulle cellule del cervello e sugli organi in generale, in particolare fegato, reni e cuore: chi la consuma regolarmente rischia di morire nel giro di tre anni. Dal 2012 le farmacie non possono più vendere senza prescrizione la codeina, che serve a produrre la droga, ma si può trovare facilmente nel mercato nero. Krokodil tears è stato premiato al Kontinent Awards 2014 ed è stato selezionato al LUMIX Festival 2014 di Hannover nelle categorie foto e multimedia.
Guatemala – Genocidio Ixil di Daniele Volpe racconta le conseguenze del genocidio dei Maya Ixil, una delle numerose tribù indigene del Guatemala, che furono duramente perseguitate dall’esercito sotto la dittatura di Efraín Ríos Montt, tra il 1982 e il 1983. Montt, che ora ha 87 anni, è stato condannato nel maggio 2013 a 80 anni di carcere, per genocidio e crimini contro l’umanità: si calcola che quando era al governo vennero uccisi 1.771 Ixil, di cui almeno la metà bambini, con l’accusa di sostenere la guerriglia contro di lui. Dieci giorni dopo la condanna però la Corte costituzionale del Guatemala ha ordinato di rifare il processo, che probabilmente riprenderà nel gennaio 2015.
Ancora oggi molte persone continuano a cercare i resti dei loro cari, perseguitati, uccisi, morti di fame o di malattia mentre si nascondevano nella giungla. Squadre di antropologi forensi lavorano per riesumare e attribuire i resti ritrovati in cimiteri clandestini e fosse comuni. Daniele Volpe vive in Guatemala e si occupa soprattutto di diritti umani e giustizia sociale. Nel 2012 ha pubblicato il libro fotografico Sotto lo stesso cielo, sulla vita degli indigeni Maya dopo l’apertura di una miniera d’argento a San Miguel Ixtahuacán. Quest’anno Volpe ha vinto la menzione d’onore del premio Pictures of the Year International, e “Guatemala – Genocidio Ixil” è stato esposto al Lumix Festival for Young Photojournalism 2014 a Hannover, in Germania. I suoi lavori sono stati pubblicati su Wall Street Journal, Guardian, El Periodico.
Il Festival della Fotografia Etica di Lodi è arrivato alla quinta edizione: organizza mostre, incontri, dibattiti, videoproiezioni e altri eventi che promuovono la fotografia come strumento per raccontare, documentare e riflettere su temi etici e sociali. L’edizione di quest’anno è in particolare dedicata alle donne, ai loro diritti e alla violenza che spesso subiscono in tutto il mondo. Sul Post abbiamo pubblicato due foto per ognuno dei 16 progetti in mostra al festival: le trovate qui.