Com’è andato l’incontro Putin-Poroshenko
Durante il vertice Europa Asia a Milano si è parlato molto del gas russo e della crisi ucraina, ma non sono stati fatti molti passi avanti
Durante i tre giorni del vertice Europa Asia che si è tenuto a Milano da mercoledì 15 a venerdì 17 ottobre, il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Petro Poroshenko si sono incontrati diverse volte, ma secondo gran parte dei giornalisti presenti non sono riusciti ad ottenere grandi risultati. In un incontro bilaterale tra i due presidenti sarebbero stati fatti “alcuni progressi” verso la riapertura delle forniture di gas russo all’Ucraina che la Russia ha interrotto dallo scorso giugno. Sulla questione della guerra in Ucraina orientale, invece, le posizione sono ancora molto distanti.
A quanto pare, il primo ministro inglese David Cameron e la cancelliera tedesca Angela Merkel sono stati i più duri nei confronti di Putin. Durante uno degli incontri che si sono tenuti a margine del vertice, hanno chiesto a Putin di denunciare le elezioni che i ribelli filo-russi hanno annunciato in Ucraina orientale per il prossimo giugno. Il portavoce di Putin ha commentato dicendo che gli incontri sono stati difficili e pieni di malintesi e incomprensioni. Cameron, come aveva già fatto Merkel in precedenza, ha detto che le sanzioni economiche che l’Europa ha imposto su diversi cittadini ed enti russi potrebbero rimanere in vigore ancora a lungo. A quanto pare, Italia, Francia e Germania hanno chiesto che il confine russo-ucraino venga sorvegliato tramite alcuni droni, ma la proposta non sarebbe stata accolta.
La questione delle forniture di gas all’Ucraina è stata affrontata in diversi incontri, tra cui l’ultimo avvenuto nel tardo pomeriggio di venerdì, alla presenza di Putin e Poroshenko. Secondo Poroshenko «non è stato raggiunto alcun risultato concreto», ma ci sono stati alcuni progressi e sembra che sia possibile che un accordo venga raggiunto entro il 21 ottobre, quando a Bruxelles si terrà un nuovo incontro con la presenza dei rappresentanti della Commissione Europea. L’Ucraina dipende quasi completamente dalla Russia per le forniture di gas utilizzato soprattutto per il riscaldamento. Anche diversi paesi europei importano grandi quantità di gas dalla Russia (l’Italia ne importa circa un terzo del totale). Visto che gran parte dei gasdotti che dalla Russia arrivano in Europa passano per l’Ucraina, l’attuale interruzione potrebbe causare nel prossimo inverno grossi problemi anche in Europa. Per l’Italia si tratterebbe principalmente di problemi di prezzo, visto che sarebbe costretta ad aumentare le importazioni del più costoso gas che arriva dall’Algeria.
Dallo scorso febbraio in Ucraina è in corso una grave crisi internazionale. La Russia ha di fatto occupato militarmente e annesso la Crimea, una regione dell’Ucraina dove circa metà degli abitanti sono di lingua russa. Ad aprile, in alcune regioni dell’est del paese, diversi gruppi di ribelli filo-russi – appoggiati e riforniti dalla Russia – hanno dichiarato la propria indipendenza dal governo centrale e hanno iniziato una guerra contro l’esercito ucraino. Attualmente i ribelli occupano ancora due regioni nella parte orientale del paese: poche settimane fa è stata raggiunta una tregua, ma stando alle informazioni che arrivano dalla regione sembra che i combattimenti stiano andando avanti, anche se con intensità piuttosto bassa. Dall’inizio della guerra circa 3.600 persone sono morte negli scontri e altre 800 mila hanno abbandonato le proprie case.