C’è una tregua tra la Nigeria e Boko Haram?
L'ha annunciato il governo, ma il gruppo estremista islamico non ha ancora confermato: includerebbe, fra le altre cose, la liberazione delle 200 studentesse rapite
Venerdì il governo nigeriano ha annunciato di avere raggiunto un accordo per una tregua con Boko Haram, il gruppo estremista che lo scorso agosto ha proclamato la nascita di uno “Stato islamico” nel nord-est della Nigeria. Le due parti si sono accordate, tra le altre cose, per la liberazione delle oltre 200 studentesse nigeriane rapite lo scorso aprile da alcuni miliziani di Boko Haram in una scuola della città di Chibok, nello stato nigeriano di Borno. Finora la tregua non è stata ancora confermata da Boko Haram.
Le studentesse rapite
Le studentesse – 276 in totale – erano state rapite durante la notte dello scorso 14 aprile: poco dopo il rapimento, un portavoce dell’esercito nigeriano aveva annunciato che la maggior parte delle ragazze era stata liberata. La notizia era poi risultata falsa. Diversi giornali internazionali avevano messo in dubbio la volontà dell’esercito e del governo nigeriano di trovare le ragazze rapite. Inoltre la reputazione dei militari nelle zone rurali del nord continuava a essere pessima – elemento che non ha facilitato di certo le ricerche. Un mese dopo il rapimento, il leader di Boko Haram Abubakar Shekau aveva diffuso un video in cui diceva che le studentesse sarebbero “rimaste schiave con noi”.
Nel corso degli ultimi mesi il governo ha detto che alcune delle ragazze nelle mani di Boko Haram sono state liberate, o sono scappate. Secondo le stime del Washington Post, comunque, dopo quasi 190 giorni di prigionia circa 200 studentesse sono ancora ostaggio del gruppo. Jennifer Cook, direttrice dell’Africa Program al centro studi strategici e internazionali di Washington, ha detto al TIME che più passa il tempo e più diventa improbabile riuscire a individuarle e liberarle. Boko Haram ha attribuito un valore in dollari per ciascuna ragazza rapita: 12 dollari (il leader di Boko Haram ha detto di avere intenzione di vendere le studentesse: non si sa niente, comunque, sulla loro sorte). Nei mesi successivi Boko Haram ha rapito altre donne e ragazze, molte delle quali rimangono ostaggio dei miliziani del gruppo.
Cos’è oggi Boko Haram
È un gruppo estremista nato in Nigeria, attivo soprattutto nel nord-est del paese (la sua influenza si estende anche in diverse zone dell’ovest e del sud). Il leader di Boko Haram è Abubakar Shekau, conosciuto per la brutalità e violenza dei suoi attacchi: Shekau – definito anche da sua madre “fuori di testa” – è stato dato per morto diverse volte. Nel maggio di quest’anno è stato definito dal Dipartimento di stato americano “l’uomo più ricercato dagli Stati Uniti in Africa”. In maggio l’amministrazione Obama ha mandato 80 consiglieri militari in Ciad (che confina a ovest con la Nigeria) per “sostenere l’operazione di intelligence, sorveglianza e ricognizione aerea nelle missioni sopra il nord della Nigeria e nelle aree circostanti”.
Il numero degli attacchi di Boko Haram è aumentato negli ultimi mesi: IntelCenter – una società privata statunitense che offre i suoi servizi alle agenzie di intelligence – ha detto che Boko Haram è stato il terzo gruppo terroristico più pericoloso del mondo nel periodo compreso tra metà agosto e metà settembre (dietro solo allo Stato Islamico e ad al Shabaab). Secondo il Washington Post, oggi Boko Haram opera in un territorio ampio circa 500mila chilometri quadrati, anche se l’area che controlla in maniera più stretta di estende per circa 250mila chilometri quadrati. Secondo le stime della John Hopkins School of Advanced International Studies, con sede a Washington, solo nel 2014 ha ucciso 5.100 nigeriani.
Foto: alcune delle studentesse nigeriane scappate da Boko Haram durante un incontro con il governatore dello stato del Borno, Kashim Shettima, a Maiduguri, Nigeria, il 2 giugno 2014 (AP Photo/Jossy Ola)