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  • Mercoledì 15 ottobre 2014

C’è un nuovo caso di ebola in Texas

È un'altra operatrice sanitaria dell'ospedale di Dallas: era entrata in contatto con il malato proveniente dalla Liberia, ha viaggiato su un aereo di cui si stanno cercando i passeggeri

A patient transported from Frisco, TX with concerns of possible exposure to Ebola arrives at the Emergency Room entrance of Texas Health Presbyterian Hospital of Dallas in Dallas, TX on Wednesday, Oct. 8, 2014. (AP Photo/The Dallas Morning News, Louis DeLuca)
A patient transported from Frisco, TX with concerns of possible exposure to Ebola arrives at the Emergency Room entrance of Texas Health Presbyterian Hospital of Dallas in Dallas, TX on Wednesday, Oct. 8, 2014. (AP Photo/The Dallas Morning News, Louis DeLuca)

Aggiornamento 15 ottobreNBC News scrive di aver ricostruito che la donna aveva la febbre già al momento di prendere l’aereo e aveva chiesto al Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie se poteva viaggiare comunque: il Centro l’aveva autorizzata. Il New York Times scrive lo stesso, specificando però che l’operatrice sanitaria non aveva ancora la febbre. Il momento della comparsa dei sintomi è importante perché determina la capacità di contagiare gli altri.

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Un secondo operatore sanitario che lavora al Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas (Texas, Stati Uniti) ha contratto il virus ebola: è una donna, vive da sola (non ha nemmeno animali domestici) e ha 26 anni. Stando alle prime informazioni diffuse dalla stampa americana, la donna ha avuto contatti con un malato di ebola proveniente dalla Liberia – Thomas Eric Duncan – ricoverato all’ospedale di Dallas e poi morto mercoledì scorso. Joy Vinson “ha avuto febbre a partire da martedì ed è stata immediatamente isolata”, ha comunicato l’ospedale di Dallas. Il giorno prima di comunicare i suoi i sintomi in ospedale la donna ha viaggiato in aereo. In teoria a quel punto non poteva ancora contagiare altri, ma le autorità locali stanno contattando tutti i passeggeri del suo volo: sono 132, avevano volato da Cleveland a Dallas con la compagnia Frontier Airlines.

Si tratta del secondo caso in cui il contagio è avvenuto sul territorio americano: il 12 ottobre un’altra operatrice sanitaria del Texas Health Presbyterian Hospital era risultata positiva a un test sul virus ebola dopo aver avuto contatti con lo stesso paziente proveniente dalla Liberia. Già nei giorni scorsi il direttore dell’ospedale di Dallas, Thomas Frieden, aveva considerato la possibilità che l’infermiera non fosse l’unica contagiata da ebola nella struttura che aveva ospitato Duncan. Il presidente degli Stati uniti Barack Obama oggi ha cancellato due impegni politici in New Jersey e in Connecticut per discutere dell’epidemia di ebola con il Gabinetto presidenziale.

Nella serata di mercoledì Tom Frieden, il direttore dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (un’agenzia federale degli Stati Uniti che fa riferimento al Dipartimento della salute), ha detto che la seconda operatrice sanitaria che ha contratto il virus ebola non avrebbe dovuto viaggiare su un volo commerciale, avendo curato un paziente malato: agli operatori sanitari nella sua condizione era permesso viaggiare, ma non su aerei che trasportassero altre persone. Ha detto che l’agenzia si assicurerà che una cosa del genere non capiti di nuovo, in futuro. Alcuni media americani avevano parlato della possibilità che uno dei due operatori sanitari malati potesse essere trasferito in un’altra struttura: per il secondo paziente si era parlato dell’ospedale dell’università di Emory, nella città di Atlanta, in Georgia. Frieden ha detto che su questo non è ancora stata presa nessuna decisione. Nel frattempo i funzionari sanitari di Cleveland hanno detto che l’aereo su cui ha viaggiato la donna contagiata è stato decontaminato due volte e verrà riutilizzato a partire da mercoledì.

Stando agli ultimi numeri comunicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ebola ha fatto 4.447 morti: la stima è comunque approssimativa, perché nelle aree rurali e nei piccoli villaggi dei paesi africani dove c’è l’epidemia è praticamente impossibile tenere traccia di tutti i casi di contagio. La stragrande maggioranza dei casi accertati finora è stata registrata in Liberia, Sierra Leone e Guinea. C’è invece un solo caso di contagio diagnosticato direttamente in Europa: un’infermiera di Madrid, Spagna, che ha contratto il virus dopo essere entrata in contatto con due missionari ricoverati nell’ospedale spagnolo (erano stati contagiati in Africa). L’infermiera è in gravi condizioni.