Evo Morales rieletto in Bolivia
Gli exit poll lo danno vincente con oltre il 60 per cento, come prevedibile: dal palazzo presidenziale ha salutato i suoi sostenitori e festeggiato il suo terzo mandato
Evo Morales ha vinto le elezioni presidenziali che si sono svolte domenica in Bolivia: sarà il presidente del paese per un terzo mandato consecutivo. Lo scrutinio dei voti è ancora in corso e non sono stati diffusi risultati definitivi, ma secondo diversi exit poll Morales avrebbe ottenuto oltre il 60 per cento dei voti, in larghissimo vantaggio su tutti i suoi rivali, come ampiamente previsto. «Questa vittoria è un trionfo per gli anti-imperialisti e gli anti-colonialisti», ha detto Morales affacciandosi al balcone del palazzo presidenziale in Plaza Murillo, a La Paz.
Per evitare il ballottaggio serve almeno il 50 per cento dei voti più uno, o basta il 40 per cento in caso di vantaggio di almeno 10 punti percentuali sui rivali. Gli exit poll danno Morales tra il 60,5 e il 61 per cento; secondo un exit poll diffuso dalla rete televisiva Unitel il candidato avversario a lui più vicino, Samuel Doria Medina, ha ottenuto il 24 per cento dei voti. La vittoria di Morales, uno dei più popolari leader socialisti dell’America Latina, non è mai stata realisticamente in dubbio. Il sostegno di cui già godeva è stato recentemente ampliato da politiche mirate a utilizzare buona parte della spesa pubblica per finanziare programmi sociali, sussidi e assistenza alla parte più povera della popolazione boliviana.
Grazie a questa vittoria, scrive Reuters, Morales si troverà in una posizione ancora più solida per proseguire il programma di “indigenismo socialista” che finora gli ha consentito di nazionalizzare le industrie più importanti del paese, specialmente quelle petrolifere, per costruire strade e scuole, e sostenere altri numerosi programmi di welfare. “Con Evo stiamo facendo bene” è stato lo slogan di Morales durante la campagna elettorale. Durante i due mandati consecutivi di Morales, il numero di persone che in Bolivia vivono in estrema povertà è sceso da un terzo della popolazione a un quinto; ciononostante il paese rimane uno dei più poveri in tutta l’America del Sud.
Con questa vittoria, Morales – diventato presidente una prima volta nel 2006 – resterà in carica fino a gennaio del 2020, e ha detto che non si candiderà per un quarto mandato. I suoi avversari politici lo accusano di aver utilizzato il suo potere per influenzare i tribunali e violare la costituzione, che prevede un limite massimo di due mandati consecutivi (Morales è riuscito a non far conteggiare il suo primo mandato grazie a una riforma costituzionale nel 2009). Altri avversari hanno denunciato di non avere spazio sufficiente sulle televisioni pubbliche, che riservano un trattamento piuttosto generoso nei confronti del presidente. Inoltre lo accusano di aver perseguito per fini politici i suoi rivali, tra cui alcuni ex presidenti del paese che ora si trovano sotto processo.