L’alluvione a Genova
Sono esondati 4 torrenti ed è morta una persona: la situazione è ancora molto difficile con strade allagate e zone della città senza corrente elettrica
A Genova, a causa delle forti piogge, tra giovedì e venerdì 10 ottobre sono esondati tre torrenti: il Bisagno, che attraversa la città, il Fereggiano e lo Sturla nella zona est. Una persona è morta nella zona di Brignole: è un uomo di 57 anni, si chiama Antonio Campanella, era un infermiere e il suo corpo è stato trovato nell’acqua vicino ad un tunnel proprio dove il Bisagno ha rotto gli argini e dove l’acqua ha raggiunto i due metri di altezza. La Procura di Genova ha fatto sapere che aprirà un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo. Durante la notte una quindicina di persone sono state portate al pronto soccorso per fratture da cadute, malori e attacchi di cuore.
Il quartiere di Borgo Incrociati è stato evacuato, ci sono strade ancora allagate e altre piene di detriti e fango. Molte auto e cassonetti della spazzatura sono stati trascinati dall’acqua e c’è stata una frana in via G. B. D’Albertis. Alcune zone della città, da ieri, sono senza corrente elettrica: Enelha detto che i tecnici sono al lavoro, ma che le cabine sono allagate e gli interventi difficili. La corrente dovrebbe tornare in giornata e le persone coinvolte sono il 5 per cento degli utenti (duemila persone). Ci sono grossi problemi anche nell’entroterra ligure: a Montoggio, al confine tra Liguria e Piemonte, è esondato il torrente Scrivia poco dopo le 21 di ieri e l’acqua ha travolto alcune auto. L’Arpal (l’agenzia ligure per la protezione dell’ambiente) ha emesso un bollettino di avviso per l’alta probabilità di temporali forti per tutta la giornata: è attesa una nuova ondata di piena del Bisagno.
Venerdì tutte le scuole, comprese le università, e i mercati sono chiusi. Così come i parchi, i cimiteri e la sede del Consiglio regionale della Liguria. La situazione resta difficile e la Protezione civile ha invitato i cittadini «a non uscire da casa se non strettamente necessario, a non usare mezzi di trasporto propri, a limitare gli spostamenti al necessario». Se si è ai piani bassi, l’ordine è poi quello di salire a quelli alti. Per tutta la notte in Prefettura è rimasta aperta la sala emergenze per seguire la situazione. Finora non ci sono notizie di dispersi. Carabinieri, polizia e vigili del fuoco sono comunque alla ricerca di eventuali altri morti e per tutta la notte hanno effettuato anche servizio contro lo sciacallaggio, visto che la città è stata colpita dal blackout durante la notte. Sono al lavoro anche 50 volontari della Croce Rossa con una ventina di mezzi. Molte strade sono chiuse, compresa le uscite autostradali di Genova est, Genova Nervi e Genova Ovest.
Ci sono già molte polemiche per la mancanza di un’allerta da parte della Protezione Civile. L’allerta, anche di grado 1, avrebbe infatti almeno sollecitato i cittadini a togliere le auto dalle zone a rischio di esondazione e a limitare gli spostamenti. La mancanza di allerta è stata confermata dal sindaco di Genova Marco Doria. Un’allerta 2, il massimo livello per la Liguria, è stato emanato verso le undici di questa mattina, dopo 12 ore dall’inizio dei temporali: l’allerta 2 riguarda parte della provincia di Savona, Genova e il suo entroterra, il levante genovese e tutta la provincia della Spezia. Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli sarà domani a Genova per fare un punto della situazione. Il Bisagno e il Feregiano sono i torrenti che sono esondati già nel 2011 a causa di un nubifragio: nell’allagamento erano morte sei persone tra cui due bambine di 1 e 8 anni.