Il Belgio avrà un nuovo governo
A più di quattro mesi dalle ultime elezioni: sarà guidato dal leader del partito liberale francofono MR Charles Michel e sarà formato da quattro partiti di centro destra
Dopo più di quattro mesi dalle elezioni, e dopo 28 ore di negoziati, in Belgio è stato trovato un accordo per formare un nuovo governo: sarà guidato dal leader del partito liberale francofono MR Charles Michel che giurerà all’inizio della prossima settimana. Entreranno nella coalizione (che sarà di centro destra) tre partiti fiamminghi e un partito francofono (in Belgio le contrapposizioni politiche tra destra e sinistra si aggrovigliano alle tradizionali contrapposizioni politiche tra fiamminghi e valloni): Nuova Alleanza Fiamminga (N-VA), Partito cristiano democratico fiammingo (CD&V), Partito del Liberali e Democratici Fiamminghi Aperti (Open vld) e MR.
Il Belgio non ha un governo di centro destra dal 1987 (e anche allora, la coalizione era dominata dai centristi cristiano democratici). Il nuovo primo ministro, Charles Michel, ha 39 anni, è laureato in giurisprudenza, e dal gennaio del 2011, è presidente del suo partito. Nel 2000 divenne Ministro degli Affari Interni del governo della Vallonia, a soli 25 anni. Nel 2006 fu eletto sindaco di Wavre, sempre in Vallonia e dal 21 dicembre 2007 al febbraio 2011 è stato Segretario di Stato e Ministro della cooperazione e dello sviluppo.
Arrivare alla formazione del nuovo governo non è stato semplice, ma per il Belgio non è una storia nuova: nel giugno 2010, dopo i risultati delle elezioni il Belgio rimase senza governo per 532 giorni. Una situazione simile si è verificata anche lo scorso 25 maggio quando si era votato per il rinnovo del parlamento federale e dei tre parlamenti regionali (quello della zona autonoma di Bruxelles, quello delle Fiandre e quello della Vallonia, le due regioni di lingue e culture profondamente distinte che compongono il Belgio). Dai risultati non era uscito un chiaro vincitore. Il giorno dopo il primo ministro Elio di Rupo, esponente del partito socialista PS, aveva incontrato il re Filippo e presentato le sue dimissioni. Il re aveva dato l’incarico di informateur (una specie di mandato esplorativo proprio della tradizione istituzionale del Belgio per provare a formare il nuovo governo) prima a Bart de Wever, leader del partito fiammingo indipendentista di centrodestra N-VA (che non ci era riuscito) e poi a Charles Michel.
A luglio, il re aveva nominato due formateurs (l’incarico vero e proprio per la formazione del governo): Kris Peeters del partito fiammingo CD&V e lo stesso Charles Michel. Poiché era stata candidata come delegata del Belgio alla Commissione europea Marianne Thyssen, eurodeputata dal 1991 ed ex presidente del partito dei Cristiani Democratici e Fiamminghi (CD&V) e dunque una compagna di partito del formateur Kris Peeters, il ruolo di primo ministro è stato affidato a un esponente liberale francofono: Charles Michel, appunto e, come aveva anticipato Le Soir qualche tempo fa, probabilmente per questioni di equilibrio politico.