Le sculture di Igor Mitoraj
L'artista polacco è morto oggi a 70 anni: era famoso soprattutto per i bronzi e i marmi ispirati alla mitologia classica
Lunedì 6 ottobre è morto a Parigi, a 70 anni, lo scultore polacco Igor Mitoraj. Mitoraj – che era nato in Germania da madre polacca e padre francese, ed era poi cresciuto a Cracovia – è famoso soprattutto per le sculture marmoree monumentali e per i bronzi, ispirati all’arte classica: raffigurano personaggi mitologici – Eros, Icaro, Afrodite, i Centauri – dagli enormi volti spaccati o velati, e dai torsi privi di arti, volutamente danneggiati per ricordare il passare del tempo. Le sue opere si trovano nelle piazze e nei musei di molte città europee: nel British Museum di Londra, nel quartiere della Défense di Parigi, in Piazza del Carmine a Milano, agli Uffizi di Firenze, e a Roma, dove ha scolpito una Annunciazione per i Musei Vaticani, le porte bronzee e una statua di Giovanni Battista per la Basilica di Santa Maria degli Angeli. Grandi retrospettive a lui dedicate sono state ospitate ai giardini delle Tuileries di Parigi, ai Mercati di Traiano a Roma, e nella Valle dei Templi di Agrigento.
Dopo aver studiato pittura a Cracovia, nel 1968 Mitoraj si trasferì a Parigi. Si interessò all’America Latina e si trasferì un anno in Messico, dove iniziò a dedicarsi anche alla scultura. Tornato a Parigi, nel 1974 organizzò la sua prima mostra importante, alla galleria Hune. Nel 1979 viaggiò a New York, in Grecia e in Italia, in particolare in Toscana, dove iniziò a lavorare con il marmo di Carrara. Nel 1983 aprì un atelier a Pietrasanta, in provincia di Lucca, oltre a quello di Parigi. Nel 2003 tornò a vivere in Polonia; nel 2005 il governo polacco gli conferì la Medaglia d’oro per meriti culturali, e nel 2012 la Croce di commendatore dell’Ordine della Polonia restituta, una delle più alte onorificenze del paese.
Al momento è in corso in Piazza Duomo a Pisa la mostra Angeli, che propone un centinaio di sue opere, tra cui sculture monumentali, bronzi, disegni, pitture e gessi. La mostra resterà aperta fino al 15 gennaio 2015.