Le elezioni suppletive in Sicilia

In due paesi in provincia di Siracusa si “replicano” le elezioni regionali del 2012: una storia assurda di schede distrutte, e di elettori e partiti che intanto non esistono più

Foto Vincenzo Leonardi/LaPresse
28-10-2012 Catania, Sicilia
cronaca
Elezioni Regionali in Sicilia per l'elezione del Presidente della Regione
Nella foto: momenti del voto

Photo Vincenzo Leonardi/LaPresse
28-10-2012 Catania, Italya
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Regional elections in Sicily
Foto Vincenzo Leonardi/LaPresse 28-10-2012 Catania, Sicilia cronaca Elezioni Regionali in Sicilia per l'elezione del Presidente della Regione Nella foto: momenti del voto Photo Vincenzo Leonardi/LaPresse 28-10-2012 Catania, Italya news Regional elections in Sicily

Domenica 5 ottobre si svolgono delle elezioni suppletive in due piccoli paesi in provincia di Siracusa, in Sicilia, che coinvolgono complessivamente circa ottomila elettori: in nove sezioni di Pachino e Rosolini si replicano, dopo due anni, le elezioni regionali del 2012, secondo quanto stabilito dal Consiglio di Giustizia amministrativa (Cga) che ha accolto il ricorso di un candidato che all’epoca stava nel partito guidato dal presidente uscente Raffaele Lombardo. Le elezioni del 2012 furono vinte da Rosario Crocetta, attuale governatore della regione. Le elezioni suppletive sono state stabilite dal Cga a causa dell’impossibilità di verificare i voti.

È una storia piuttosto assurda perché, come spiegato negli stessi manifesti elettorali che circolano da giorni, le elezioni si svolgono “cristallizzando l’elettorato attivo e passivo”: cioè i candidati saranno gli stessi di allora, così come le liste, e l’elettorato coinvolto è soltanto quello del 2012 (alcuni elettori intanto sono morti, per dire). E ci sono altri paradossi e problemi.

Il ricorso
Giuseppe Gennuso, che attualmente fa parte di Forza Italia, alle regionali del 2012 non riuscì a essere eletto per circa cento voti: si era candidato con il Movimento per le Autonomie (MpA), guidato dall’allora presidente regionale uscente Raffaele Lombardo. Subito dopo la proclamazione degli eletti parlò di brogli elettorali e chiese un riconteggio al Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) della regione. Questo non fu possibile perché parte delle schede elettorali non si trovavano più: erano state distrutte dall’allagamento di una stanza del tribunale di Siracusa dove erano conservate, come scrisse la prefettura di Siracusa. Il Cga aveva dunque stabilito lo scorso febbraio che si dovesse tornare al voto.

I problemi
La prima questione riguarda innanzitutto l’elettorato: alcune persone nel frattempo sono morte, altre sono diventate maggiorenni. Partecipano (di nuovo) 104 candidati, e le schede sono le stesse del 2012: fra i simboli nella scheda elettorale c’è Futuro e Libertà di Gianfranco Fini, per esempio, e c’è ancora il simbolo del PdL di Berlusconi – che nel frattempo si è sciolto – anche se il capolista, Vincenzo Vinciullo, è passato al Nuovo Centro Destra di Alfano («Sto facendo stampare i fac-simile con un obbligato riferimento al partito di Berlusconi. Ma io oggi sto da un’altra parte», ha detto alcuni giorni fa). Come lui, quasi tutti i capilista del 2012 hanno cambiato schieramento: il deputato regionale dell’ARS Pippo Gianni, per esempio, è ora un sostenitore di Crocetta ma alle suppletive è candidato per un partito schierato nel 2012 con il candidato presidente Nello Musumeci.

Ci sono state inoltre diverse critiche nelle settimane scorse da parte degli avversari politici di Crocetta, dopo che lo stesso Crocetta ha nominato nuovo assessore all’Ambiente un giovane nato e residente a Rosolini, Piergiorgio Gerratana. Scrive Repubblica:

«Il tutto potrebbe ancora essere rubricato a mero folklore se martedì lo stesso Crocetta non fosse entrato a gamba tesa nella competizione elettorale, nominando nel ruolo di assessore regionale all’Ambiente un giovane e sconosciuto consigliere comunale. Indovinate di dove? Proprio di Rosolini, uno dei due paesi coinvolti dalle elezioni. Il prescelto, grazie anche al nuovo pesante incarico, avrebbe la capacità di ribaltare l’esito del voto del 2012, facendo eleggere un renziano a scapito di un deputato dell’area cuperliana che in Sicilia fa la guerra a Crocetta».