A che punto è il Mondiale di Formula 1
È dominato dalla Mercedes, vero, ma Nico Rosberg e Lewis Hamilton se la stanno giocando fino alla fine, nel mezzo di una grande rivalità (anche personale)
Domenica si correrà il Gran Premio del Giappone di Formula 1, la categoria di corse automobilistiche più importante e famosa al mondo, specialmente in Europa e in Asia. È la quindicesima gara del campionato mondiale: compresa quella di domani ne mancano cinque alla fine. La stagione 2014 è stata segnata – oltre che da pesanti modifiche al regolamento e alla struttura delle macchine e dei motori – da un netto dominio tecnico della squadra tedesca Mercedes, che finora ha ottenuto complessivamente 479 punti nella classifica dei costruttori (quella che considera la somma dei punti guadagnati dai piloti della stessa squadra). La Mercedes ha vinto undici gare su quattordici disputate finora.
I due piloti della Mercedes, l’inglese Lewis Hamilton e il tedesco Nico Rosberg, si stanno contendendo uno dei campionati più combattuti dell’ultimo ventennio: si stanno giocando il primo posto in classifica praticamente dall’inizio della stagione. Lewis Hamilton è primo con 241 punti, seguito da Nico Rosberg con 238 punti. In Formula 1 si assegnano 25 punti per la vittoria, 18 per il secondo posto, 15 per il terzo, e poi a scendere fino al decimo: una delle novità di questa stagione è che nell’ultima gara – il Gran Premio di Abu Dhabi, domenica 23 novembre – i punti varranno doppio: cioè chi vince ne prende 50, e non 25, e così via.
Hamilton e Rosberg
Dopo aver ottenuto tre vittorie e alcuni ottimi piazzamenti nella parte centrale del campionato, Nico Rosberg era riuscito ad accumulare un certo vantaggio in classifica sul rivale Hamilton, ritenuto uno dei piloti più veloci e con più talento in Formula 1 (gli altri sono lo spagnolo Fernando Alonso e il tedesco Sebastian Vettel). Nello scorso Gran Premio, quello che si è corso a Singapore domenica 21 settembre, Rosberg è stato però costretto a ritirarsi all’inizio della corsa a causa di un problema meccanico. Hamilton ha vinto la gara e ha superato Rosberg in classifica, portandosi al primo posto con tre punti di vantaggio. In pratica è come se dal Gran Premio del Giappone cominciasse un altro mondiale.
(Rosberg e Hamilton, arrivati rispettivamente primo e secondo alla fine del Gran Premio d’Austria)
La rivalità tra Hamilton e Rosberg si è alimentata anche per i rapporti non troppo positivi che i due hanno sviluppato nel corso della stagione, a causa di alcuni scontri in pista e contrasti all’interno della squadra. È una cosa tutt’altro che rara in Formula 1, soprattutto tra compagni di squadra che si giocano un mondiale. Nel caso di Rosberg e Hamilton ha fatto comunque un certo effetto, visto che in passato – fin dalle categorie minori – i due piloti sono stati grandi amici.
(Hamilton e Rosberg, per la prima volta insieme sul podio di Formula 1 nel Gran Premio d’Australia del 2008: all’epoca Hamilton correva per la McLaren, Rosberg per la Williams)
Hamilton – che in carriera ha già vinto un campionato del mondo nel 2008, quando guidava per la McLaren – è al suo secondo anno in Mercedes. È stato ingaggiato nel 2013, prendendo il posto di Michael Schumacher che intanto si era ritirato dalla Formula 1 per la seconda e ultima volta. All’epoca Rosberg era in Mercedes già da tre stagioni. Nel 2013 non c’era stata grande rivalità tra i due piloti, probabilmente per la scarsa competitività della macchina che guidavano.
In diverse gare di questa stagione, invece, ci sono stati contrasti in pista piuttosto evidenti. Nel Gran Premio del Bahrain, ad aprile scorso, Lewis Hamilton ha più volte impedito con grande tenacia e rudezza che Rosberg potesse sorpassarlo: non gli ha lasciato spazi per passare, neanche in quelle fasi di gara in cui la Mercedes di Rosberg sembrava effettivamente andare più forte. Un altro episodio del genere, a parti invertite, è avvenuto poco dopo la partenza del Gran Premio del Canada, a giugno: Rosberg ha praticamente “costretto” Hamilton, che tentava di superarlo all’esterno, a prendere una traiettoria molto larga e finire poco fuori dalla pista, per evitare un contatto. La Mercedes ha quasi sempre lasciato che i due piloti battagliassero tra di loro, nei limiti della sportività e senza rischiare collisioni.
Uno scontro vero e proprio, per quanto lieve, è invece avvenuto durante il Gran Premio del Belgio, forse il punto più basso nei rapporti tra Hamilton e Rosberg in questa stagione. Durante il primo giro la macchina di Hamilton, che si trovava in prima posizione, è stata colpita alla ruota posteriore sinistra dall’alettone anteriore della macchina di Rosberg, che tentava di superarlo in un punto in cui lo spazio per tentare un sorpasso era molto poco. L’urto ha provocato la rottura di una parte dell’alettone di Rosberg, che ha proseguito la gara, e la foratura della gomma posteriore della macchina di Hamilton, che ha poi dovuto ritirarsi.
Dopo il Gran Premio del Belgio, due vittorie consecutive di Hamilton – nel Gran Premio d’Italia e nel Gran Premio di Singapore – hanno completamente riaperto il Mondiale: a Singapore infatti Rosberg non ha preso punti (si è ritirato per un problema meccanico).
Perché la Mercedes va così forte
Già i test invernali del febbraio scorso avevano mostrato che la Mercedes F1 W05 – la macchina presentata dalla Mercedes per la stagione 2014 – era nettamente più veloce rispetto alle avversarie, che affrontavano notevoli problemi di affidabilità (la Red Bull) e di prestazioni (Ferrari, McLaren e Lotus). In molti pensano che il recente successo della Mercedes sia frutto di un lavoro che la squadra sta portando avanti da anni.
La programmazione con così tanto anticipo era stata resa possibile dal fatto che le modifiche al regolamento e all’aerodinamica e ai motori delle macchine previste per questa stagione erano già note alle squadre da diverso tempo. E anche dal fatto che nelle tre passate stagioni la Mercedes non è mai stata impegnata nella lotta per il titolo, scegliendo di dedicarsi alla progettazione della macchina del 2014. Oltre a disporre di due ottimi piloti – Hamilton è considerato uno dei più veloci in circolazione – la Mercedes dispone inoltre di alcuni tecnici di grande esperienza: l’ex team principal, il 59enne britannico Ross Brawn, ha lasciato la Formula 1 alla fine della scorsa stagione ma ha contribuito in modo significativo alla crescita della squadra e allo sviluppo della nuova macchina. Brawn è uno degli ingegneri più apprezzati degli ultimi vent’anni ed è stato il direttore tecnico della Ferrari dal 1996 al 2006, uno dei periodi più vincenti della sua storia.
Già, e la Ferrari?
La Ferrari è attualmente quarta in classifica con 178 punti, dietro a Mercedes, Red Bull e Williams: nella classifica dei piloti, lo spagnolo Fernando Alonso è quarto con 133 punti, mentre il finlandese Kimi Raikkonen – ultimo pilota ad aver vinto un campionato del mondo con la Ferrari, nel 2007 – è undicesimo con 45 punti.
Dal punto di vista dei risultati sportivi, è una delle peggiori stagioni della Ferrari degli ultimi vent’anni, e cioè fin da prima dell’arrivo di Michael Schumacher. I responsabili dei risultati deludenti sono stati variamente ritenuti ingegneri, tecnici e direttori sportivi: si sono dimessi o sono stati allontanati dalla squadra figure centrali come Stefano Domenicali, team principal, e Luca Marmorini, ingegnere a capo della progettazione del motore. Infine, lo scorso 10 settembre, il presidente Luca Cordero di Montezemolo ha annunciato che si dimetterà il 13 ottobre prossimo.
In queste ore, sui giornali sportivi italiani e stranieri, circola con molta insistenza la voce secondo cui – proprio a causa degli scarsi risultati della squadra in questa stagione – Alonso non sarà più il pilota della Ferrari a partire dalla stagione 2015: questa convinzione è stata alimentata dall’annuncio della fine del rapporto contrattuale tra Sebastian Vettel e la Red Bull alla fine della stagione in corso.
E Vettel?
Le pessime prestazioni della Ferrari, e le voci riguardo un possibile cambio di squadra del pilota spagnolo Fernando Alonso, hanno distolto una parte delle attenzioni dall’altro fatto rilevante della stagione 2014: il 27enne tedesco Sebastian Vettel – quattro volte campione del mondo di Formula 1, consecutivamente, dal 2010 al 2013 – è stato più volte battuto in pista dal suo nuovo compagno di squadra, il 25enne australiano Daniel Ricciardo, che è l’unico pilota non Mercedes ad aver vinto almeno un gran premio in questa stagione (ne ha vinti tre). Alla stragrande maggioranza degli osservatori è sembrato un fatto sorprendente, considerando sia l’inesperienza di Ricciardo sia il fatto che finora Vettel non aveva praticamente mai avuto un avversario alla sua altezza come compagno di squadra.
Ricciardo ha esordito come collaudatore in Formula 1 nel 2010 per la squadra Red Bull e per la Toro Rosso (una squadra di Formula 1 che fa capo alla Red Bull). Nel 2011 e nel 2012 si è fatto notare come pilota titolare per la HRT e poi per la Toro Rosso, prima di passare alla Red Bull all’inizio di questa stagione. Ricciardo è attualmente terzo in classifica con 181 punti, dietro Hamilton e Rosberg (Vettel è quinto con 124 punti). Ha sorpreso non soltanto per la grande capacità di ottenere il miglior risultato con il mezzo a disposizione – la Red Bull non ha una gran macchina quest’anno – ma anche per alcuni magnifici sorpassi.
Foto: Lewis Hamilton e Nico Rosberg (Mark Thompson/Getty Images)